Trattato di astronomia Fuori commercio
Francesco Porro

Trattato di astronomia

Volume I

  • 1920
  • Note: In 8°, pp.XIX- 424. Contiene: "1. Trigonometria Sferica - 2. La Sfera celeste e il suo moto diurno - 3. Il Sole e il suo moto annuo - 4. La Luna e i suoi movimenti - 5. La Parallasse - 6. L'aberrazione della luce - 7. La Refrazione astronomica - 8. Precessione e nutazione - 9. Le riduzioni dei luoghi stellari". Dalla Prefazione: "(...) L'astronomo oggi non può rinunziare a possedere le più alte dottrine della Fisica teoretica e la pratica dei metodi moderni della Fisica sperimentale, almeno in quei rami che, come l'Ottica, e specialmente l'Analisi spettrale e la Fotometria, hanno più diretta relazione con i suoi studii. Non sarebbe d'altra parte eccessiva ambizione la sua, di voler insegnare qualche cosa ai giovani fisici, i quali, in base alle norme vigenti, possono uscire dall'Università senza conoscere i fondamenti della misura del tempo, e senza saper determinare una declinazione magnetica. Servire a codesto scopo di integrare la cultura scientifica degli studenti di Fisica, e in pari tempo dare ai cultori delle Matematiche pure il concetto e la prova della fecondità di quelle dottrine, che debbono la loro origine storica e l'occasione del loro sviluppo ai problemi che l'Astronomia andava successivamente presentando alla meditazione dei dotti: tale, a mio avviso, dovrebbe essere il compito di un corso universitario di Astronomia. E tutti i miei sforzi di insegnante hanno mirato ad avvicinarmi quanto meglio era possibile al duplice intento, coordinando e armonizzando i due scopi, che solo in apparenza divergono, mentre in realtà tendono a dare alla cultura scientifica una base abbastanza larga per temperare le inevitabili aridità della specializzazione, imposta dalla vastità dei campi di studio. (...)" Avvertenza: "Durante la compilazione di questo primo volume, e più ancora nel lungo periodo della stampa e della correzione delle bozze, io mi sono trovato spesso di fronte al problema di accordare l'esposizione delle dottrine astronomiche fondamentali con le nuove teorie meccaniche, le quali, sorte dalla necessità di interpretare alcuni fenomeni fisici non rientranti nei vecchi quadri della scienza classica, richiedono verificazioni sperimentali che la sola Astronomia è in condizione di fornire. Prescindere dal movimento di idee che il Lorentz, il Minkowski e, più d'ogni altro, l'Einstein hanno suscitato, non è ormai più possibile in alcun ramo delle scienze fisiche: meno che mai nell'Astronomia, designata dalla vastità de' suoi campi d'osservazione nello spazio e nel tempo a scoprire le menome deviazioni degli schemi galileiani e newtoniani ed avvicinata alla moderna Atomistica dai nuovi concetti sulla costituzione della materia. L'identità formale dei modelli, secondo i quali la nostra mente cerca raffigurarsi la struttura dei sistemi materiali estremamente piccoli e di quelli estremamente grandi, suggerisce l'ipotesi di una intimità sostanziale tra l'essenza dei fenomeni che noi, in base alla grandezza, assegniamo all'una classe o all'altra: e forse non è troppo ardito il supporre che la 'scala di grandezza', alla quale soltanto è dovuta la loro apparenza tanto diversa, non sia nulla più di uno tra gli elementi illusorii che la nostra sensibilità introduce nella rappresentazione del mondo esteriore, e che tanto difficile riesce a noi di estirpare dal gruppo dei dati strettamente obbiettivi. - Ma se la scienza astronomica deve tendere più e più in un prossimo avvenire ad impregnarsi di relatività, non è detto che il nuovissimo linguaggio e il complicato algoritmo einsteiniano abbiano sin d'ora a costituire il necessario fondamento e il punto di partenza per una esortazione metodica della scienza stessa.": FRANCESCO PORRO. "Il collega Galante mi ha scritto che la casa Zanichelli non sarebbe aliena dall'entrare in trattative con me per la pubblicazione del mio corso di Astronomia. - Aderisco alla sua proposta, specificando, per quanto possibile, il modo nel quale io intenderei svolgere la materia. Premetto che nel 1896, quando ancora ero professore incaricato a Torino, ho pubblicato un'esposizione elementare dell'Astronomia Sferica, la cui edizione, fatta per mio conto, è ora esaurita. Ebbi numerose richieste di tale libretto, e sollecitazioni per ampliarlo e completarlo. Con il materiale raccolto per le mie lezioni, e gradualmente adattato secondo i criterii che andavano modificandosi con l'esperienza, ho ora la possibilità di mettere insieme un trattato che nella letteratura scientifica italiana colmerebbe, come suol dirsi, una lacuna, non possedendosi un'opera astronomica moderna di mole e di importanza paragonabile a quella comparsa in due volumi nel 1830 a Padova per cura del Santini. - Spetterebbe alla casa decidere se a un primo volume, contenente le cose più essenziali dell'Astronomia Sferica e Teoretica, gioverebbe far seguire un secondo dedicato a qualche applicazione e a talune teorie speciali: ma in ogni modo i due volumi starebbero a sé, e la mancanza del secondo non infirmerebbe il valore e l'organicità del primo. La materia del volume da pubblicarsi risponderebbe più o meno a quella del mio testo "Astronomia Sferica", con maggiore sviluppo di taluni capitoli propedeutici, tra i quali quelli di Trigonometria, che verrebbero con metodo originale conglobati nel testo, e quelli sugli sviluppi che servono alla misura del tempo. Anche la parte relativa al movimento dei pianeti conterrebbe sviluppi originali, e sarebbe assai più completa che non sia in testi stranieri. In complesso, il volume potrebbe avere il formato e l'estensione di quelli di natura scientifica pubblicati dalla Sua benemerita casa, tra i quali ricordo il testo di "Geodesia" del compianto amico Pizzetti. - Forse Le sarà noto che io ho professato Astronomia per ben cinque anni in lingua spagnola in un'Università argentina. Ciò mi fa pensare alla possibilità di una traduzione del testo, che io potrei eseguire insieme con questo, e che gioverebbe ai fini di quella 'Intesa intellettuale' per la quale la casa Zanichelli contribuisce efficacemente con il periodico al quale io ho pure collaborato. Non è inutile aggiunga che in quei paesi, come in generale dove si svolge un'attività di esplorazione e di colonizzazione, l'Astronomia è assai favorita, ed ha parte ben maggiore che non abbia tra noi nei programmi di insegnamento.": FRANCESCO PORRO a OLIVIERO FRANCHI, Genova, R. "Osservatorio della R. Università", 24 giugno 1919.