Storia della Spedizione scientifica italiana nell'Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese (1913-1914) Fuori commercio
Filippo De Filippi

Storia della Spedizione scientifica italiana nell'Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese (1913-1914)

con capitoli aggiuntivi di Giotto Dainelli e J.A. Spranger

  • 1924
  • Note: In 8°, pp. XIII-542, con 2 tavole a colori, 250 illustrazioni nel testo, 16 vedute panoramiche, 4 carte geografiche e due rilievi planimetrici. Ristampa anastatica Zanichelli in tre volumi negli anni 1979, 1980 e 1981. Dedica: "A Sua Altezza Reale Luigi Amedeo di Savoia Duca degli Abruzzi, Ideatore ed esecutore perfetto di imprese geografiche dall'Artico all'Equatore, Intitola la storia di questa Spedizione inspirata ed informata all'esempio di Lui con devozione di seguace e con riconoscenza di Italiano L'Autore". Queste Relazioni, di grande importanza scientifica, sono la storia della Spedizione italiana organizzata dal dottor Filippo de Filippi, e da lui diretta, durante gli anni 1913-14, specialmente rivolta a ricerche di fisica terrestre e ad esplorazioni geografiche nel territorio transhimalaiano dello Stato del Cashmìr: quella parte dell'alto bacino dell'Indo che è compresa tra la catena dell'Himàlaia e quella del Caracorùm. - Scopo principale della spedizione fu quello di studiare alcuni problemi di fisica terrestre, ed in ispecie la variazione della gravità e del magnetismo; per la campagna estiva del '14 era anche riservata la esplorazione dell'ampia zona di altipiano che sta intorno al passo del Caracorùm, e del ghiacciaio Rimu, che si è rivelato uno dei massimi della superficie terrestre, esclusi quelli polari, e che si è mostrato come origine non solo del fiume Sciàiok sul versante meridionale della catena, ma anche del flume Iarcand su quello settentrionale. - Accanto a questi due scopi principali, erano nel programma della spedizione varie serie di osservazioni sussidiarie o anche del tutto indipendenti: basti citare quelle che si possono chiamare di astronomia geodetica e quella sulla radiazione solare. - Componenti la spedizione, oltre il De Filippi: A. Alessio e G. Abetti (fisica terrestre); N. Ginori (osservazioni meteorologiche); G. Dainelli (studi geologici e geografici); A. Antilli (parte fotografica); J. Petigax (guida alpina). In un secondo momento si unirono a questi: C. Alessandri, O. Marinelli, Magg. H. Wood e Ing. J.A. Spranger. "Ricordo di averle mandato un indirizzo di Emilio Cecchi, valido fino al 15 luglio. La cosa è importante, perché egli mi ha promesso una recensione sulla «Stampa» di Torino e una sul «Manchester Guardian», il giornale più importante di Inghilterra dopo il «Times». (...)": FILIPPO DE FILIPPI a OLIVIERO FRANCHI, Firenze, 5 agosto 1924. «The Christian Science Monitor» di Boston (7 febbraio 1925, VoIume XVII, n. 62) dedica un lungo articolo ("More Light on the East") all'opera "Storia della Spedizione Scientifica nell'Himàlaia, Karakorùm e Turkestan cinese" di F. DE FILIPPI. - C'è in questo articolo un curioso elogio di Bologna, "città di libri belli e interessanti": "is one of those towns assiduous in the production of interesting books. The volume under review is only one more example of the are continually being issued from old city set on an hill". - Curioso quell'accenno a Bologna "posta su una collina" ...