Spiriti e forme affini in Lucrezio e Leopardi Fuori commercio
Spartaco Borra

Spiriti e forme affini in Lucrezio e Leopardi

  • 1911
  • Note: In 16°, pp. 116. Edizione di soli 300 esemplari. Dalla Premessa alla seconda edizione,1934: "(...) Da Ferrara intanto, dove iniziava il suo insegnamento, Spartaco Borra si recava a Bologna per frequentare il Corso di lettere tenuto all'Università da Giovanni Pascoli. E il 15 novembre 1908 si laureava anche in lettere, con un lavoro che è di filosofia e di poesia insieme: "Spiriti e forme affini in Lucrezio e Leopardi". - Il Pascoli non lesinò le lodi per questo studio, che fu la rivelazione di un giovane che faceva già onore alle lettere e al pensiero italiani." - "Debbo farle una lode - Egli disse - che deve insuperbire tanto chi la fa che chi la riceve. Ella ha fatto un lavoro degno in tutto dei due Poeti che ha esaminato. Confesso che molte delle cose da lei dette avevo sentito e che ho imparato altre che ignoravo e che mi ha allettato il suo lavoro. Lei ha buone ali e può salire molto. Come ad altri si inculca la modestia, a lei bisogna predicare la superbia". - Nel 1910 Giovanni Pascoli si interessò perché il lavoro, riveduto, fosse pubblicato. E scrisse a Cesare Zanichelli: "Carissimo Comm., Questi è Spartaco Borra, professore e bravo giovane. Ha un lavoro su Lucrezio e Leopardi veramente bello. Le ne parlai già per la pubblicazione. Ora Ella è pregata di affrettarla avendone Spartaco bisogno per i concorsi. Non se ne pentirà.". - Così nel 1911, in una edizione di sole trecento copie usciva questo libro (...).": PAOLO ROCCA.