Lo Studio bolognese Fuori commercio
Giosue Carducci Nobel

Lo Studio bolognese

Discorso per l'ottavo centenario

  • 1888
  • Note: In 8°, pp. 44+ 2 n.n. Edizione fuori commercio. Ne furono stampati in 8° massimo sedici esemplari numerati, fuori commercio: 6 su pergamena e 10 su carta a mano. Discorso tenuto nell'Archiginnasio di Bologna il 12 giugno 1888 alla presenza di Umberto I re d'Italia per l'ottavo Centenario dell'Università di Bologna. Lo stesso giorno della prima edizione uscì anche una seconda edizione, di 100 esemplari numerati. "Di questo discorso i giornali diedero un riassunto assai fedele per telegrafo; ne diè l'edizione per intero, il giorno stesso che fu detto, la ditta Zanichelli, in ottavo grande: e ne furono stampati in ottavo massimo sedici esemplari, numerati, fuor di commercio, sei su pergamena, dieci su carta a mano. Ma come propriamente fu letto con le ultime modificazioni è riprodotto nell'altra posteriore edizione della stessa ditta in ottavo massimo di cento esemplari numerati su carta a mano.": GIOSUE CARDUCCI, Nota all'edizione comune. Fu tradotto in inglese: "The Octocentenary Festival of the University of Bologna, by John Kirkpatrick professor in the University of Edimburgh", Thin, 1888. Il discorso è preceduto dal seguente 'Manifesto': "In questi ultimi anni, per quel senso civile onde l'età nostra riconosce dalla scienza l'avanzamento sulla via della verità e della felicità e chiede alla scienza gli auspicii e quasi I'arra dell'avvenire, parecchie tra le primarie Università d'Europa festeggiarono la ricorrenza dei centenari della loro fondazione. E da tutte, da Leida e da Edimburgo, da Upsala e da Heidelberga, venne un ricordo a questa vecchia Bologna: e tutte, come liete di sentirsele figlie, la salutarono 'madre alma degli studi'. A tali ricordi e saluti sarebbe colpa di indifferenza incivile non corrispondere con l'affermazione dell'antica nobiltà nostra, quando la storia ci avverte che sta per compiersi l'ottavo secolo da che Bologna rinnovò e insegna alle genti il diritto e le arti che nella tradizione romana informarono la civiltà europea. L'erudizione antica e la dottrina moderna, gli storici italiani dell'età passata e i critici tedeschi dell'oggi convengono nel determinare su la fine del secolo undecimo i principii di quella scuola che indi a poco si illustrò nella luce del nome di Irnerio. Non il giorno si può fissare né l'anno, ma certo in questi ultimi lustri dell'ottocento si contiene l'intierezza dell'ottavo secolo da che è lo Studio di Bologna. Però I'Università dei professori e degli studenti e la città tutta accolsero con plauso la proposta di commemorare le gloriose origini nella primavera del 1888. La lode e il vanto è di Bologna, ma l'onore e l'ideale grandezza è d'Italia. Il nostro Studio nacque e crebbe col popolo italiano rinnovellato, e il latino dei glossatori risuonò tra lo strepito delle armi e le voci di libertà dei Comuni sorgenti. Sarebbe stata festa d'accademia celebrare la solenne ricorrenza finché l'Italia fu serva e partita: oggi che l'Italia è patria di un popolo libero, raccogliersi e riverire, tra le memorie e le speranze, un de' più puri e perenni focolari ove la eterna Vesta di nostra gente conservò la fiamma della romanità è dovere nazionale. Ed è un impegno che l'Italia prende con l'Europa e col mondo, di non volere soltanto nel passato la gloria della civiltà superiore. Perciò alla nazione lieti e fidenti noi annunziamo per la primavera del 1888 la commemorazione dell'ottavo centenario dalle origini dello Studio di Bologna. Bologna, 4 febbraio 1887." - Il Comitato esecutivo. Presidente: Giovanni Capellini, Rettore: Prof. Cesare Albicini - Prof. Francesco Bertolini - Prof. Edoardo Brizio - Prof. Giovanni Brugnoli - Prof. Giosué Carducci - Arturo Carpi, studente - Attilio CarroCao, studente - Prof. Giuseppe Ceneri - Prof. Gerolamo Cocconi - Dottor Carlo Malagola - Prof. Tullio Martello - Prof. Enrico Panzacchi - Prof. Gaetano Pelliccioni - Lamberto Ramponi, studente - Prof. Ferdinando Ruffini - Prof. Aurelio Saffi - Prof. Cesare Razzaboni - Dottor Corrado Ricci, segretario. Si v. nell' "Epistolario Nazionale", le lettere alla Contessa Ersilia Caetani Lovatelli e alla signora Adalphine Gosme (1° luglio 1888). "Ti scrivo tra un esame e l'altro di licenza, che avrò terminato solamente lunedì p. Dopo mi toccherà di andare a fare esami fuori di Roma, e sarò a Bologna entro la prima quindicina d'agosto. Ti scrivo per farti un rimprovero, prima di tutto. Il Carducci mi disse che mi avrebbe mandato lui il suo discorso del Centenario, se non gli avessi promesso tu di mandarmelo. Ma tu, invece, te ne sei dimenticato, e mi spiace. È vero che il Carducci mi volle regalare - con tanto di autografo - una copia della splendida edizione di lusso; ma la grande bontà di lui non iscusa, al cospetto di Dio, la vostra dimenticanza. (...)": UGO BRILLI a CESARE ZANICHELLI, Roma, 27 luglio 1888. [L'idea di commemorare l'ottavo centenario dell'Università bolognese fu proposta da Corrado Ricci negli ultimi mesi del 1886, ed accettata dal Consiglio accademico il 14 novembre 1886. - Fu scelta la data del 1888; come data media, non avendosi notizie sicure sull'epoca precisa della fondazione dello Studio: di un 'Pepo' (o 'Pepone') che è il più antico dei lettori di Diritto bolognesi dei quali ci resti notizia, il solo documento esistente, è del 1076: i più antichi documenti su Irnerio sono del 1100: e così fu scelta la data media del 1888.] Il testo integrale è gratuitamente disponibile all'indirizzo http://www.archive.org/details/lostudiobolognes00card (link valido all'aprile 2011. Preghiamo chi riscontrasse anomalie nel funzionamento di darne segnalazione alla redazione del catalogo storico catalogo.storico@zanichelli.it)