Le Odi amatorie di Quinto Orazio Flacco Fuori commercio
Orazio

Le Odi amatorie di Quinto Orazio Flacco

tradotte in versi italiani da Giovanni Federzoni

  • 1878
  • Note: In 16°, in formato elzeviriano, pp. 64. "Di nuovo mi rallegro con Lei per il lavoro delle sue odi: arduo lavoro. Rendere Orazio con lo stesso numero di versi era da vero pericoloso: Ella ha quasi sempre superato il pericolo": GIOSUE CARDUCCI a GIOVANNI FEDERZONI, Bologna, 24 ottobre 1878.