Laboravi fidenter Fuori commercio

Laboravi fidenter

Bollettino della casa editrice Zanichelli. Nuova serie N. 1 Aprile 1954

  • 1954
  • Note: "Tredici anni sono trascorsi dall'invio agli amici dell'ultimo «Laboravi Fidenter», il bollettino della Casa Editrice Zanichelli che oggi riprende le sue pubblicazioni. Tredici anni di pausa, non di inerzia; anzi, tredici anni di vita, e di quale intensa vita! Colpita ripetutamente la sede durante la guerra, dispersi i magazzini, ridotta a un debole palpito la vita industriale e commerciale, sembrava allora che nulla potesse salvarsi. Ma fino dal 1945 fu intrapresa, con fervore e tenacia, l'opera di ricostruzione. Oggi gli edifici e gli impianti sono tornati in perfetta efficienza; le scorte ricostituite, la vita editoriale è in piena ripresa. Sono state completate alcune delle grandi collezioni (la "Edizione Nazionale delle Opere del Carducci", ed i "Poeti di Roma"); sono prossime al compimento alcune altre (l'"Epistolario Carducciano" ed i "Carteggi di Cavour"); nuove collane sono venute ad arricchire il catalogo (i "Prosatori di Roma", l'"Opera Omnia di Luigi Sturzo", il "Commentario del Codice Civile"), mentre altre ancora sono allo studio ed il Catalogo scolastico è stato ampliato e rimodernato. E poiché l'opera di ricostruzione può dirsi compiuta, la nostra voce torna a farsi udire per dar notizia dei programmi e delle pubblicazioni della nostra Casa. Il primo nostro pensiero, in questa ripresa, va agli Amici cari, ai Collaboratori illustri, lasciati lungo il cammino: Isaia Levi ed Edmondo Piretti, benemeriti presidenti della nostra Società; Guido Mazzoni, Albano Sorbelli, Federigo Enriques, Carlo Scialoja, Alessandro Cagli, che dedicarono la Loro opera appassionata e preziosa alla vita della nostra Casa Editrice. Ricordando le Loro virtù, desideriamo compiere un atto di fede nella ricostruzione morale; nella rivalutazione di quegli eterni valori umani che si chiamano amore del vero, del buono, dell'onesto, di tutto ciò che è saggio e giusto. Un atto di fede nella umanità e nel suo progresso, inteso non solo come un miglioramento del benessere dei singoli, ma più ancora come sviluppo sempre maggiore del loro senso di reciproca comprensione e di solidarietà. Non è chi non veda come la base di ciò riposi in gran parte sulla diffusione della cultura: diffusione sempre più intensa, soprattutto sempre più vasta; ed è chiaro che lo strumento primo per attuare in modo utile questa diffusione è il libro. Malgrado gli indiscussi progressi degli altri mezzi moderni di informazione, quali il cinema, la radio e la televisione, il libro (specie il libro umanistico) rimane tuttora, e rimarrà per un pezzo, lo strumento più efficace e più valido, lo strumento insostituibile di diffusione della cultura. La sua importanza diviene addirittura decisiva nella Scuola ove alla funzione culturale si accompagna quella educativa: è per questo che abbiamo sempre dedicato particolari cure al libro scolastico. Grande è dunque la responsabilità del nostro lavoro, più grande ancora la nostra fede; questa ci induce a credere che la Casa Editrice Zanichelli, come già nel passato (la nostra vita di editori si approssima ormai al centenario!) darà anche nell'avvenire il suo contributo, sia pur modesto, alla diffusione della cultura, a questa grande opera di educazione, della quale oggi è tanto urgente il bisogno, al fine di una maggiore comprensione fra gli uomini. Fede nell'avvenire dunque; fede nel nostro lavoro e nel consenso dei benevoli lettori: questo è il nostro saluto nell'ora della ripresa, questa vuol essere la nostra divisa per l'avvenire come già fu per il passato: "Laboravi fidenter"." EZIO DELLA MONICA, «Laboravi Fidenter», n.s., n.1, aprile 1954. - periodico