Note:
Rilegato (in pelle e in tela) e in brossura. Sovraccoperta illustrata a due colori di Diego Pettinelli.
Collana diretta dal gen. A. Cabiati.
Premessa dell'autore, giugno 1939.
Dedica: "Con indefettibile fede sabauda un gruppo di studiosi-soldati tutti dedica a S.A.R. il Principe Umberto di Piemonte certezza della patria fascista di domani questa interpretazione italiana della storia militare moderna".
Dalla Premessa: "Da oltre quattro lustri si è venuta formando, sugli avvenimenti di guerra svoltisi alla fronte di Francia tra il 1914 e il 1918, una specie di leggenda stereotipata, a traccia fissa, seguìta dalla quasi totalità degli storici che non seppero, non vollero, o non osarono toccare il verbo emanato da Parigi. - L'esame coscienzioso ed imparziale anche dell'altra fonte, la meditazione, la modesta esperienza, mi hanno talvolta consentito di intravvedere ciò che si celava dietro un paesaggio di cartapesta, e mi hanno perciò portato a qualche conclusione diversa da quelle ormai diffuse e generalmente accettate." Generale ALDO CABIATI.
Intervento di censura da parte della Direzione generale per la stampa italiana, Div. III. "pag. 175: "... la cui (di Clemenceau) inflessibile energia riuscirà infine a condurre la Francia e i suoi alleati alla vittoria". Questa frase dovrebbe essere soppressa in modo da non potersene trarre la conclusione che era stata la Francia a determinare la vittoria dell'Intesa. (...) pag. 205, nota: "il corpo d'armata italiano, dopo l'azione, venne ritirato dalla fronte per ricostituirsi". Si propone di sopprimere le parole 'per ricostituirsi' affinché non si tragga l'impressione che il corpo d'armata fosse andato in sfacelo, mentre, in sostanza, veniva ritirato dalla linea per un giusto riposo dopo circa quaranta giorni di lotta.".
Fuori commercio