La giovinezza morale di Giuseppe Mazzini Fuori commercio
Egisto Roggero

La giovinezza morale di Giuseppe Mazzini

con prefazione di Francesco Ruffini

  • 1920
  • Note: In 16°, pp. 232. Dalla Prefazione: "La sera stessa dei funerali di Giuseppe Mazzini in Genova - narra Giuseppe Cesare Abba - i più fidi amici del Maestro, raccolti presso uno dei più ferventi mazziniani della città, parlavano, come in tali occasioni suole accadere, della gran perdita che l'Italia aveva fatto. Agostino Bertani ascoltava. E quando gli parve che ognuno avesse ben detta la sua, egli con profonda mestizia, come se si fosse collocato a distanza nei tempi non ancora venuti, disse che la più pericolosa delle conseguenze di quella perdita nessuno l'aveva intravveduta. Mazzini vivo, non era stato possibile all'Internazionale mettere piede in Italia, neppure con Bakounine: morto lui, essa vi sarebbe entrata a scindere la democrazia italiana. - E fu proprio così. - Mentre nelle classi conservatrici e presso la massima parte dei liberali stessi d'Italia la riprovazione per l'opera politica contingente e peritura di lui, anzi la vera antipatia per uno dei due grandi termini del programma mazziniano, l''azione', toglieva la possibilità, non dico di una qualche simpatia, ma di una semplice serena comprensione dell'altro termine, il 'pensiero'; le masse si straniavano dal Mazzinianismo per darsi, prima al socialismo Marxista, ed ora al comunismo Leniniano. L'idolo germanico e l'idolo mongolico hanno detronizzato nella venerazione delle nostre genti l'apostolo italiano. Per modo che perfino un'anima, così profondamente pervasa, così intimamente materiata di mazzinianismo, come fu quella di Leonida Bissolati, dovette - prima che la conflagrazione spirituale dell'ultima guerra lo riconducesse alle più genuine scaturigini della sua coscienza politica - armarsi del verbo marxista se volle trovare ascolto presso le masse. E si è potuto per un momento pensare che Mazzini fosse ormai morto, non solo fisicamente, ma spiritualmente; e che il suo nome fosse passato definitivamente alla storia. - Ma, intanto, sopra il disdegno dei politici e la trascuranza degli storici, come ebbe a dire un conoscitore profondo ed un amico sincero del nostro paese, George Macaulay TreveIyan, una pleiade di poeti inglesi, i cui pari si sarebbero trovati difficilmente al mondo, ne cantavano la gloria (...). - Poteva tanto tesoro di insegnamento politico, poteva tanto fulgore di esempio educativo rimanere più a lungo sottratto alla gioventù italiana? - A togliere cotesto imperdonabile difetto si adopera ora Egisto Roggero, con un libro particolarmente diretto ai giovani (...)": FRANCESCO RUFFINI. "Quello che più colpisce nella figura morale del Mazzini è l'eterna giovinezza del suo spirito. E tutto il suo pensiero si va ogni giorno rivelando più giovane che mai. Perché la giovinezza di Mazzini è perenne. (...)": EGISTO ROGGERO. "Il prof. Antonio Belloni, che dirigeva una raccolta di studi filosofici moderni edita dall'Editore Braghi di Padova, m'incaricò di scrivere un'opera di divulgazione di tutto il pensiero mazziniano, con forma brillante e accessibile a tutti, dedicata ai giovani italiani d'oggi, per controbattere le influenze demolitrici di troppe teorie che oggi infestano il nostro morale e il concetto d'italianità. L'opera porta come titolo "La giovinezza morale di Mazzini", nel senso di 'giovinezza eterna' del suo pensiero, che risponde ai bisogni del giorno. - Fo notare, a mio attivo, due precedenti che hanno sortito un successo di vendita notevolissimo: Il "Pensiero di Mazzini", edito nella Collezione Carabba di Lanciano, di cui è esaurita la Il ristampa, e si prepara la III; e un volumetto mazziniano "Ai giovani d'Italia" nella "Collezione Breviari" dell'Istituto Editoriale di qui esaurito subito ed ora in ristampa. - Il Sen. Ruffini era disposto a dire due parole di presentazione: credo sarà sempre più proclive a farlo se la S.V. volesse assumerne l'edizione.": ERNESTO ROGGERO a OLIVIERO FRANCHI, Milano, 5 febbraio 1920. "Ricevo una lettera del Sen. Ruffini che mi dice che ha fatta la Prefazione al 'Mazzini' e che gliela spedisce. Dice anche queste parole: trovo il libro ottimo, per il suo intento.": EGISTO ROGGERO a OLIVIERO FRANCHI, Milano, 11 novembre 1920. - "Attendo il 'Mazzini'. L'articolo sul 'Corriere' del Sen. Ruffini ha fatta molta buona impressione e l'attesa è grande. (...)": id., Milano, 12 gennaio 1921. - "Mi scrive il Prof. Felice Momigliano che nel n. di Aprile della «Nuova Antologia» uscirà un suo lungo studio sopra gli scrittori mazziniani dell'anno ora finito e parlerà 'minuziosamente' del nostro volume (che credo esaurito, ormai) (...).": id., Milano, 8 gennaio 1922. - "Sabatino Lopez ha letto a Brera - ove insegna alla facoltà di Lettere - tre capitoli del mio 'Mazzini', suscitando, mi ha detto lui, grande entusiasmo. Bisogna sapere però come legge Lopez! (...)": id., Milano, 26 marzo 1922.