IL MONTE BIANCO Antologia Fuori commercio
Alfonso Bernardi

IL MONTE BIANCO Antologia

Antologia

Prima edizione

  • 1965
  • Note: Primo volume, 1965. Secondo volume, 1966. Cofanetto contenente i due volumi, 1966. Sovracoperta e impaginazione di Albe Steiner. Dedica: "In memoria di Michel Gabriel Paccard". "Montagne" collana diretta da Walter Bonatti. "Il Monte Bianco e la sua storia (...) Bernardi ha scelto con istinto sicuro il soggetto dei propri studi. Ciò che avveniva sul Monte Bianco ebbe sempre infatti carattere creativo, d'avanguardia. Più passa il tempo e più ci si accorge che una storia di questo monte non è davvero qualcosa di specializzato e circoscritto, come potrebbero essere i semplici annali d'uno sport, ma rappresenta un punto d'incontro per molti importanti movimenti spirituali nella biografia ideale dell'europeo moderno. Non per nulla in questo volume, accanto ai nomi di coloro che si spinsero per primi oltre i boschi e le morene su per i ghiacciai del Bianco (Bourrit, Paccard, Jordaney, Blaikie, Balmat, De Saussure ...), figurano i giganti dell'epoca, Goethe, Chateaubriand, Shelley, Ruskin. (...) Non c'è dubbio che Bernardi è uno di quei rari individui in cui si fondono, con straordinari risultati, la passione del camoscio per le altezze con quella del certosino per le carte. Bernardi non si è accontentato di rileggere cose già pubblicate, ha preso i suoi quaderni ed è andato a Torino, a Ginevra, a Londra nelle biblioteche, negli archivi, sfidando la polvere, le talpe, il tanfo d'antico, decifrando calligrafie impossibili. Il suo rispetto scrupoloso pel documento, questo lasciar parlare gli altri, costituiscono alcuni dei pregi fondamentali dell'opera. Il lettore viene inoltre sapientemente aiutato da brevi succose introduzioni biografiche, da un cumulo di notazioni marginali atte a rendergli comprensibili i riferimenti più astrusi. Il volume, curato nel suo insieme dal Bernardi, ospita scritti anche d'altri autorevoli autori. G. Aloisi illustra l'aspetto fisico del Monte Bianco, E. Martina ne descrive la struttura geologica, M. Vanni i ghiacciai. La storia di Courmayeur e di Chamonix sono trattate da A. Létey Ventilatici e da P. Payot. G. Rébuffat ci parla delle guide. Questa parte scientifica e storica, che poi fa da introduzione all'opera, aggiunge notevole interesse all'insieme. (...) Molte sono le illustrazioni (e questo ormai è naturale). Per fortuna non si limitano ad 'ornare' il testo, ma lo integrano, spesso con risultati veramente felici. L'accoppiamento d'una stampa dell'800, in cui si vede il villaggio d'Argentière, con una foto odierna presa dal medesimo punto di vista, rivela con drammatica immediatezza la ritirata dei ghiacciai avvenuta in un secolo. Piace infine in tutto questo lavoro l'imparzialità, la mancanza di campanilismi. Bernardi ha veramente sentito il carattere europeo del Monte Bianco. Il fascino del gran monte riunisce tutti, savoiardi, francesi, italiani, svizzeri, inglesi, tedeschi, ed altri ancora, in un'unica folla d'innamorati e di fedeli. Questo è bello; è una bandiera che ispirerà, soprattutto speriamo, i giovani." FOSCO MARAINI Da «Zanichelli Scuola» n. 28, novembre 1965.