GUIDA PER L'USO NELLE SCUOLE DELL'ATLANTE GEOGRAFICO ZANICHELLI Fuori commercio
Giuseppe Nangeroni Leonardo Ricci

GUIDA PER L'USO NELLE SCUOLE DELL'ATLANTE GEOGRAFICO ZANICHELLI

Prima edizione

  • 1947
  • Note: Edizione per le scuole e di lusso. Avvertenza degli Autori: "Scopo di questa guida è di offrire alcuni spunti per le lezioni che gli Insegnanti potranno svolgere alla scolaresca provvista dell'Atlante Zanichelli. Una lezione di geografia non può rendersi interessante e utile se non venga fatto largo uso dell'osservazione analitica e sintetica delle carte geografiche, come non è possibile che una lezione di storia dell'arte divenga efficace se gli allievi non hanno sotto gli occhi per lo meno la riproduzione delle opere d'arte o che una lezione di botanica acquisti interesse se non sia aiutata dall'osservazione di figure che rappresentino i fenomeni anatomici o le specie sistematiche da descrivere: questo, almeno nelle scuole medie e secondarie. Nel presente Atlante vi sono carte generali e carte di forte dettaglio (città, particolarità di coste, ecc.). Mentre in qualsiasi testo si possono trovare delle descrizioni di grandi regioni, è invece difficile trovare delle descrizioni di particolari che, per quanto estensivamente piccoli, non per questo sono meno importanti e interessanti. Così pure riesce difficile seguire con una descrizione del testo scolastico una cartina che raffiguri particolari fenomeni climatici ed economici (isoterme, isobare, ecc.). Anche solo da queste poche considerazioni si può comprendere il metodo qui seguito nella descrizione delle tavole: 1. Pochi cenni sintetici, espressi in forma brevissima, per le carte generali. 2. Esemplificazione pratica, per le cartine raffiguranti fenomeni climatici ed economici. 3. Descrizione, invece, alquanto diffusa, per gli argomenti particolari, difficilmente reperibili nei testi comuni. Il lettore non si dovrà dunque meravigliare, ad esempio, del fatto che la spiegazione della tavola di Genova e Trieste occupi uno spazio maggiore di quella riguardante la tavola dell'Italia oro-idrografica. Venne anche dato un certo sviluppo a semplici ma interessanti questioni di toponomastica, per destar negli allievi il desiderio di conoscere il significato di alcuni dei più comuni toponimi. È inutile dire, tuttavia, che sarà anche necessario, soprattutto in questo argomento, abituare i giovani al senso critico e al 'documento', cioè ad evitare di risolvere questo ed altri problemi 'ad orecchio'. Un altro consiglio: quando si debba esaminare la carta di un particolare sarà utile prima vedere la localizzazione di questa piccola zona su una carta più grande, a minore scala. I valori di popolazione si riferiscono ai rilevamenti più recenti e sono stati largamente arrotondati."