Giornale di Fisica della Società Italiana di Fisica Fuori commercio

Giornale di Fisica della Società Italiana di Fisica

Volume I

  • 1956
  • Note: "Un nuovo periodico: il «Giornale di Fisica». Un nuovo interessante periodico sta per vedere la luce presso la Casa Zanichelli: il «Giornale di Fisica», istituito e redatto a cura della Società Italiana di Fisica. La rivista non tratterà soltanto problemi di natura strettamente specialistica, o comunque tali da non poter destare interesse che in una cerchia limitata di iniziati: vorrà pure discutere, invece, in forma rigorosa ma piana ed accessibile, tutte le questioni fondamentali della fisica, dalle classiche alle modernissime. Particolare rilievo verrà dato, per esempio, alla critica dei princìpi ed alla precisazione, anche da un punto di vista superiore, di quelle questioni elementari che sono base indispensabile di una buona cultura fisica. Di esse sarà posto in luce l'aspetto didattico; ne saranno segnalate le difficoltà e indicati i mezzi per superarle od evitarle. Altro campo cui la rivista dedicherà notevole sviluppo sarà la storia della fisica, colta nei suoi momenti salienti, nelle sue figure più vivide, nelle conquiste più importanti. Il «Giornale di Fisica», particolarmente dedicato ai problemi dell'insegnamento nelle scuole secondarie, uscirà in tre numeri durante i mesi scolastici. (...)" Da «Laboravi fidenter», dicembre 1956. "Le parole con le quali il «Giornale di Fisica» della Società Italiana di Fisica si presenta ai suoi lettori sono assai diverse da quelle che di consueto si sogliono apprestare in simili occasioni. Molto raro deve infatti essere il caso che un giornale cominci le sue pubblicazioni col recare in prima pagina le scuse del Direttore, e che questi parlando assuma un tono non di euforica fiducia e di esuberante promessa, ma di duro preoccupato timore. Pure questa è la condizione in cui egli qui si trova, e certo gli conviene, anche se non gradita, accettarla di buon grado, piuttosto che far finta di nulla: in generale le furberie costano care. Il Giornale avrebbe dovuto cominciare le pubblicazioni nel Novembre passato: le comincia invece sei mesi dopo. A coloro -e sono molti- che fin da quest'autunno avevano, fiduciosi, versato le quote d'abbonamento, è giusto dare le ragioni di tanto ritardo. L'idea di questo giornale -essi lo sanno- è vecchia almeno di sei anni. Nelle riunioni generali della Società, essa è stata più e più volte discussa, specie sotto la spinta degli insegnanti di Fisica delle Scuole Secondarie. Anche il Consiglio di Presidenza, da parte sua, ha più e più volte studiato il problema. La conclusione era stata però sempre quella di un prudenziale rinvio, fino a quando, un anno e mezzo fa, sembrò che le condizioni per istituire il Giornale fossero abbastanza favorevoli. In questa valutazione forse abbiamo tutti sbagliato. La verità è che l'interessamento a leggere un giornale come quello che qui si inizia, è abbastanza diffuso da noi; ma a scriverlo, no. Di contro ai molti abbonati, che il Giornale già si onora di avere, stanno pochi scrittori: troppo pochi. Molte le ragioni: prima di tutto la scarsezza, in cui ci dibattiamo in Italia, di maestranze scientifiche di alta qualificazione; poi la mancanza, quasi assoluta da noi, di una larga e profonda tradizione letteraria moderna, in cui le Scienze Fisiche vengano considerate ai vari livelli di difficoltà e di sviluppo e sotto i vari aspetti: storico, concettuale, critico, didattico... Anche nel campo della diffusione della scienza v'è dunque una battaglia da combattere e da vincere; direi però, combattere e vincere soprattutto su di noi stessi perché tutti si combatta: lo stare alla finestra non giova a nessuno, bisogna scendere in strada. La fatica fatta per iniziare il Giornale -si creda- è stata dura; e se l'istituirlo è stato atto di fede di poche persone, il proseguirlo sarà, non che di fede, atto di dura perseveranza. Ma forse -chissà?- col tempo l'esempio potrà persuadere altri a muoversi. Se così accadrà, la macchia dovuta allo sbaglio -se pur fu sbaglio- sarà cancellata. Queste dichiarazioni possono forse rendere più facilmente accette le scuse che all'Editore e ai lettori rivolgo per il ritardo col quale il Giornale inizia le sue pubblicazioni. (...)" GIOVANNI POLVANI, direttore del «Giornale di Fisica», dall'editoriale sul n.1 della rivista, Anno I, Milano, 1 aprile 1957. - periodico