GEOGRAFIA per la scuola media inferiore Fuori commercio
Bruno Cornaglia Penna d'oro

GEOGRAFIA per la scuola media inferiore

per la scuola media inferiore

Prima edizione

  • 1963
  • Note: Copertina e impaginazione di Albe Steiner. Volume primo, Italia, e Note per l'insegnante, 1963. Volume secondo, Europa, e Note per l'insegnante, 1964. Volume terzo, Paesi extraeuropei e geografia astronomica, e Note per l'insegnante, 1964. "Destinato specificamente alla scuola media unificata, il corso segue i moderni indirizzi d'insegnamento accolti nel programma ministeriale. Si inizia infatti con lo studio delle regioni italiane: e per ognuna, partendo da un fenomeno tipico, sviluppa un discorso, che, al di fuori di ogni modulo prestabilito, fornisce un quadro non solo completo, ma caratterizzato ogni volta da un tono particolare, in rapporto alla sempre diversa realtà considerata. Ed è la realtà che fornisce lo spunto per guidare gli alunni all'osservazione dei più importanti fenomeni generali: il primo contatto con la materia riesce così adeguato alle possibilità dei ragazzi e ai loro interessi concreti. Le letture integrano l'esame di particolari aspetti dell'argomento trattato in ogni capitolo; una breve presentazione guida gli alunni a cogliere di ciascuna il nucleo essenziale. Il testo è accompagnato da numerose illustrazioni, le cui didascalie rispondono ad una precisa funzione didattica: insegnare cioè a 'vedere', a rendersi conto delle caratteristiche della realtà osservata." Da «Zanichelli Scuola» n. 18, maggio 1962. "La Zanichelli ha stabilito, da alcuni anni, forme di collaborazione con i docenti che adottano i suoi testi, perché il libro (di testo) pur essendo uno strumento educativo insostituibile, non è affatto completo e autosufficiente. Del resto l'esempio è venuto proprio da alcuni dei più importanti corsi prodotti negli ultimi anni, fuori d'Italia; il corso di fisica del P.S.S.C., quello di biologia del B.S.C.S., oltre al testo sono forniti di appositi libri per insegnanti, che chiariscono i presupposti dell'opera, il metodo da usarsi in classe, gli accorgimenti da usare nel laboratorio. Inoltre appositi uffici mantengono i contatti con gli insegnanti impegnati nello svolgimento dei corsi. Non molto dissimile è il modo di procedere del progetto Nuffield, in Inghilterra. Su questa stessa linea, quasi tutti i testi Zanichelli per la scuola media (ad esempio, la Storia di Paolucci e "La terra in cui viviamo", di Cornaglia) sono stati accompagnati da apposite Guide per l'insegnante. Qualcuno ha guardato con scetticismo a questo esperimento. Si è pensato che i docenti avrebbero considerato lesivi della propria dignità questi ausilii. Ma ciò non è avvenuto: l'utilità delle guide è stata quasi unanimemente riconosciuta. Altri editori hanno poi seguito questa via, dimostrando la bontà dell'iniziativa. (...) Il Servizio Collaborazione Insegnanti della Casa editrice risponderà alle varie richieste dei docenti, fornendo, in particolare, schemi di svolgimento del programma, schemi di valutazione degli esercizi, indicazioni bibliografiche. Inoltre i professori che lo richiederanno saranno messi a contatto con altri docenti che usano il testo: circostanza estremamente utile, specialmente per la valutazione del rendimento di una classe. I libri di testo della nuova scuola media (almeno quelli non effimeri) non sono soltanto esposizioni ordinate degli argomenti previsti dal programma, ma tendono a diventare completi 'discorsi educativi' nella loro materia. Un discorso educativo è caratterizzato non soltanto da certi contenuti, ma anche da certe scelte di metodo, da un certo modo di collegare la materia con le altre, da un certo modo di valutare gli allievi. Anche per questo il rapporto fra editore e docente non può esaurirsi con la consegna, da parte del primo, del libro all'insegnante ed ai ragazzi, ma deve continuare anche dopo, per proseguire un dialogo che il libro ha appena iniziato." Da «Zanichelli Scuola» n. 34, maggio 1968. "Nel fornire le soluzioni degli esercizi, si chiariscono i criteri informatori del testo e dei singoli capitoli. Il corso vuol essere una prova di fiducia nei giovani e nella scuola d'oggi: ciascuno dei primi vi può trovare i suoi motivi d'interesse, le sue possibilità di conquista, gli Insegnanti possono col suo ausilio svolgere la Loro opera con ampiezza e tono adeguati alla classe e alle possibilità di ciascun alunno, senza mortificare i migliori, senza chiedere troppo ai meno dotati, tutti avviando gradualmente a non accontentarsi del 'come', ma a cercare anche il 'perché' degli aspetti del mondo che li circonda. Studio della Regione. Nell'esame di ogni regione si prende lo spunto ora da un elemento, ora da un altro e, sempre tenendo conto della duplice esigenza di presentare paesaggi chiari e completi e di interessare gli alunni, si esaminano più a fondo gli aspetti e i problemi che di essa costituiscono una caratteristica peculiare, e la distinguono dalle altre. Come realtà viva, la regione considerata avrà allora la forza di imporsi all'interesse dell'alunno e di durare nella sua memoria. Geografia generale. Via via che se ne presenta l'occasione, vengono illustrati anche i principali elementi di geografia generale, i quali, presentati ed esaminati sempre in concreto, appaiono agli alunni non come astratti schemi da applicare alla realtà, ma come aspetti fondamentali della realtà stessa. Si veda, per esempio, come viene progressivamente spiegato il fenomeno 'fiume'. Se ne parla fin dai primi capitoli come di fatto noto (gli alunni hanno già frequentato la scuola elementare, e del resto ne avrebbero un'idea, sia pure confusa, anche se a scuola non fossero mai andati); viene tuttavia già rilevata la relazione tra precipitazioni e corsi d'acqua, tra ghiacciai e piene estive dei fiumi alpini, tra presenza di laghi e apporto di detriti, ecc. Successivamente, nel capitolo dedicato al Veneto e precisamente parlando del Piave, si approfondisce lo studio del fenomeno: si segue il corso del fiume dalle sorgenti alla foce, se ne esaminano tutti gli aspetti e l'azione di erosione, di trasporto e di sedimentazione, se ne illustra l'importanza per le attività dell'uomo. Le annotazioni dedicate più avanti ad altri corsi d'acqua (i fiumi carsici, le fiumare calabresi, eccetera) completano e approfondiscono le nozioni studiate, le quali infine vengono sintetizzate nel capitolo sulle acque interne. Nel secondo e nel terzo volume si torna sull'argomento: il Reno offre lo spunto per trattare dei vari tipi di regime delle acque; altri grandi fiumi (il Volga, il San Lorenzo, eccetera) danno modo di parlare della navigazione interna; gli 'uidian' sahariani e i fiumi cinesi forniscono la materia per illustrare l'azione modellatrice delle acque correnti, eccetera. Grazie alle molte fotografie e ad alcuni schemi (sorgente, fiume pensile, cascate, evoluzione del rilievo, cicli colturali in relazione alle piene del Nilo) gli alunni sono messi in grado di riconoscere sul terreno i più interessanti elementi studiati. Lo stesso criterio si è adottato per tutti gli altri fenomeni di geografia generale che si sono ritenuti capaci di interessare i giovani. (...) Esercizi. Tra gli esercizi trovano posto questionari che aiutano l'alunno a riconoscere e a ricordare i punti essenziali del capitolo, sia che illustrino una regione, sia che trattino argomenti di geografia generale. Altri esercizi collegano l'insegnamento della geografia con quello delle altre materie. Almeno uno per capitolo impone una ricerca o un calcolo da eseguirsi sulla base della carta geografica: l'atlante è un difficile strumento di lavoro e pochi alunni prendono l'abitudine di consultarlo se ci si limita alle sole esortazioni. Tre anni di esercitazioni non possono invece mancare allo scopo. Si sono preparati molti esercizi e di varia impostazione e difficoltà perché l'Insegnante possa scegliere quelli che ritiene più utili assegnare a tutti, quelli da affidare al lavoro dei gruppi, e ogni alunno ne trovi qualcuno che susciti il suo personale interesse. (...) Letture. Ogni capitolo è accompagnato da letture per mezzo delle quali si chiarisce qualche particolare che non si è ritenuto di inserire nel capitolo per non rompere l'equilibrio del discorso, o si mostra l'importanza della componente geografica in tutti i fatti umani. (...)" Dall'Introduzione alle "Note per l'Insegnante 1". "Il Cornaglia fu il più grande successo della casa editrice nel primo anno post-riforma (nacque con la riforma, anzi per la sperimentazione che precedette di un anno la riforma). Colori, grafica per i tempi accattivante, testo narrativo. Pochi elenchi (città, fiumi, confini) da mandare a memoria. Nonostante una nuova edizione, le oltre 60.000 copie del primo anno di riforma si dimezzarono nell'anno successivo e poi in quello seguente: insomma, per usare un paragone con una parte della geografia che Bruno Cornaglia non amava, una meteora. Bruno Cornaglia, che più tardi si sarebbe associato due geografi professionali, Elvio Lavagna e il figlio Paolo, era un professore di lettere con una profonda passione per la didattica della geografia. Capì assai presto che la disciplina aveva delle potenzialità formative, tarpate - siamo all'inizio degli anni Sessanta - da una prassi didattica nozionistica: confini, città, stati, fiumi e laghi - anche quando non ci sono - risorse e prodotti, quasi sempre gli stessi in ogni luogo." Da Federico Enriques, "Castelli di carte. Zanichelli 1959-2009: una storia"; Bologna, il Mulino, 2008, pp. 163-64.