GENETICA MOLECOLARE Fuori commercio
Gunther S Stent

GENETICA MOLECOLARE

Prima edizione

  • 1977
  • Note: "(...) Valore scientifico: è notevole, anche perché l'autore riesce con abilità a giungere in modo semplice sino ai particolari sperimentali, il che può essere di grande efficacia didattica. Anche l'aspirazione storica è encomiabile, stante che un tentativo così organico si incontra raramente. Sul risultato si può avere qualche perplessità, soprattutto di tipo ideologico, stante che spesso la storia della genetica, che in qualche misura coincide con quella della biologia moderna, sembra corrispondere solo al succedersi nel tempo di una serie di menti brillanti. Aggiornamento: per quel che si può richiedere ad un testo del genere è ottimo. È tra l'altro da considerare che siamo ormai usciti dalla fase eroica della biologia molecolare e quindi scoperte fondamentali non si succedono più con la frequenza di qualche anno fa. In sostanza tutto ciò che è di importanza fondamentale per l'argomento è presente nel testo. Grado di completezza, ecc.: è certamente più completo rispetto ai testi affini che esistono in Italiano e che sostanzialmente sono: Watson, "Biologia molecolare del gene", Hartman e Suskind, "L'azione del gene", Stahl, "Il meccanismo dell'eredità"; Bresch, "Genetica classica e molecolare". Questo comporta naturalmente una mole maggiore e quindi lo Stent, pur essendo un testo organico e lineare, è certamente molto più impegnativo degli altri indicati. (...) È d'obbligo un confronto col Watson: può essergli considerato complementare (come dice lo Stent nella sua prefazione) ma ciò è vero per uno studioso avanzato, non per uno studente universitario, che eventualmente lo sceglierebbe in alternativa. L'operazione di sostituzione con il Watson però, oltre che poco conveniente per la Zanichelli, potrebbe risultare ardua, visto la grande notorietà di cui gode "Biologia molecolare del gene". LUCIANO TERRENATO, parere sul testo, Roma, 29 novembre 1972. "Libro molto bello e importante. L'autore è già ben noto come biologo e trattatista (la sua opera precedente è entusiasticamente lodata da Watson). Questo libro è tra le migliori introduzioni alla biologia moderna che si possano avere: completo, chiaro e ben scritto (qualità che si spera non si perda nella traduzione: la traduzione non è facile proprio perché il libro cerca di non essere scritto in linguaggio tecnico e usa un lessico inglese ricco di espressioni non banali). Il libro è al livello del Watson, con il quale si impone un confronto, che del resto l'autore stesso imposta verso la fine della sua prefazione con un leggero eccesso di modestia: considera infatti il suo libro 'un approccio narrativo' alla materia, di fronte alla 'didattica sovrana' di Watson. In realtà i due libri possono e dovrebbero coesistere nella biblioteca di uno studioso come due classici tra cui non si pone nemmeno un problema di incompatibilità (o meglio si pone soltanto quello dell'incompatibilità finanziaria). La materia trattata, anche se in gran parte comune, non è affatto identica e ognuno dei due libri ha delle parti che mancano nell'altro. Questo è sostanzialmente più facile ma in certe parti meno profondo. Comunque è per conto suo organico e completo e in questo mi sembra, come alternativa al Watson, molto più interessante del Baer -di cui si è già discusso." DELFINO INSOLERA, segnalazione per il Comitato Direttivo, Bologna, 21 dicembre 1972. Traduzione di: Ulizzi Laura Revisione di: Terrenato Luciano Titolo originale dell'opera: Molecular Genetics, An introductory narrative W. H. Freeman and Company, 1971