Garibaldi e la formazione dell'Italia Fuori commercio
George Macaulay Trevelyan

Garibaldi e la formazione dell'Italia

Traduzione di Emma Bice Dobelli

  • 1913
  • Note: In 16°, pp. XIV-472, con 11 illustrazioni e due carte. In frontespizio e copertina: Giorgio Macaulay Trevelian. Contiene: "1. Conseguenze della presa di Palermo in Napoli, Parigi, Torino e Londra - 2. Entusiasmo dei settentrionali. Spedizioni in aiuto di Garibaldi, Mazzini, Bertani e Cavour - 3. Garibaldi a Palermo. Riorganamento delle sue forze. Progresso dell'esercito nell'isola - 4. La battaglia di Milazzo - 5. Resa del castello di Milazzo. Inciampi sullo Stretto. Uomini politici e diplomatici - 6. Il passaggio dello stretto - 7. La marcia attraverso la Calabria - 8. L'entrata in Napoli - 9. Errori di Garibaldi in Napoli. Capua sbarra il passo - 10. Cavour invade lo Stato Pontificio con l'esercito piemontese - 11. La battaglia di Castelfidardo e la presa di Ancona - 12. Alla vigilia della battaglia del Volturno - 13. La battaglia del Volturno. 1-2 ottobre - 14. L'incontro di Garibaldi e Vittorio Emanuele - 15. Il ritorno a Caprera. - Appendici: 1. I manoscritti di Lord John Russel - 2. Spedizione dei volontari unitisi a Garibaldi dopo il primo imbarco dei Mille nel maggio - 3. Delle organizzazioni rivali che aiutarono Garibaldi - 4. Dello stato della Sicilia sotto il Dittatore ed i Prodittatori - 5. Delle armi usate nella campagna - 6. Gli sbarchi in Calabria e le loro date - 7. Cause immediate della evacuazione di Salerno - 8. Numero delle forze impegnate al Volturno - 9. Numero delle truppe nella campagna di Castelfidardo - 10. Fonti per la battaglia del Volturno. - Bibliografia: 1. Libri, opuscoli e giornali moderni - 2. Giornali e periodici del 1860 - 3. Manoscritti - 4. Appunti di conversazioni -5. Poesie Italiane ed Inglesi". "Un mio volume precedente dal titolo "Garibaldi e i Mille", ha narrato lo sbarco di Marsala e la presa di Palermo, avvenuti nel maggio 1860 per l'ardimento di un pugno d'armati; il presente ricalca un corso di eventi più ampi: gli eventi militari, diplomatici e civili, che nel giro di sei mesi mutarono l'impresa dei 'Mille' fino a formare il nuovo Regno d'Italia. (...) GEORGE MACAULY TREVELYAN, Giugno 1911". Su quest'opera, come su quella precedente ("Garibaldi e i Mille", Zanichelli, 1910), v. saggio di Pietro Silva in «La voce», 13 febbraio 1914. Dove fra l'altro leggiamo: "Questo scrittore inglese può essere messo vicino al suo compatriota Boltong King per l'amore verso la nostra storia recente e per l'importanza dei lavori compiuti intorno ad essa. E ci conforta a ciò anche il ricordo di una scenetta avvenuta nell'ultimo congresso di Storia del Risorgimento, a Bologna. Avendo qualcuno accennato all'importanza dei lavori del Trevelyan, vi fu chi uscì a ricordare la vecchia accusa mossagli fin da quando uscì il suo primo volume: essere egli trascurato e incompleto nella ricerca e nell'esame delle fonti e dei documenti. L'accusa fu combattuta subito dal Presidente del Congresso, generale Pedotti, il quale per dimostrarla infondata addusse il fatto, da lui conosciuto per esperienza personale, che il Trevelyan durante le sue ricerche giunge fino a interrogare minutamente i superstiti intorno ai particolari dei fatti ai quali essi hanno partecipato o assistito". Traduzione di: Dobelli Emma Bice