Gabriele d'Annunzio Fuori commercio
Antonio Bruers

Gabriele d'Annunzio

Il pensiero e l'azione

  • 1934
  • Note: In 8° piccolo, pp. VI-296. Con una lettera di Gabriele d'Annunzio. Lettera di Gabriele d'Annunzio: "Mio caro Bruers, ho scorso con stupito piacere le vostre pagine a me già note. Ho ritrovato in esse la profondità del veggente. Questi arditi pensieri furono espressi in un tempo di cecità e di ottusità, che sembra sia per ritornare. - Ma forse valeva la pena di notare, più largamente, di quanta luce la mia vita di lotta abbia illuminata la mia opera anteriore. I miei atti giustificano le vostre visioni. Le centinaia di buchi nelle mie vecchie carlinghe di combattimento sono una nuova 'punteggiatura' nelle mie prose e nei miei poemi. E le smorfie delle scimmie anòrchidi non più sono lècite. - Ho dato l'occhio destro, la più cara delle pupille, alla Bellezza ideale; e ho il diritto di scrivere con l'iniziale maiuscola la Bellezza che ho servita. - È proprio vero che l'occhio è il punto in cui si mescolano l'anima e i corpi. Ed è proprio vero che chi non teme la morte non muore. - Tuttavia cento volte io ho tentato di morire in modo che gli uomini non potessero più giudicarmi. - Quanti giudici! Quanti giudici! - Ci sarà un congresso di giudici vermi sul mio cadavere? - Ora eccomi qui. Ho ancóra le labbra disseccate dalla fatica. E aspetto che la Natura apra nella mia bocca una nuova sorgente di parole fresche. - Grazie dell'attenzione. Il più alto omaggio che si possa offrire a un artista è l'attenzione. Spero che ci rivedremo.": Il vostro GABRIELE D'ANNUNZIO, 'Ipoctonos', Gardone, 10 giugno 1921.