ELEMENTI DI STORIA Fuori commercio
Augusto Camera Penna d'oro Renato Fabietti Penna d'oro

ELEMENTI DI STORIA

Seconda edizione

Seconda edizione

  • 1978
  • Note: Volume 1 , 1978; Volume 2 , 1979; Volume 3 , 1980. "La nuova edizione è, alla lettera, completamente rifatta, sia perché comprende argomenti non trattati nella vecchia edizione e amplia di molto argomenti che in essa erano solo accennati, sia perché, anche nelle parti meno modificate nel contenuto, è stata largamente riscritta con l'intenzione di rendere il testo più chiaro, più agile e più essenziale. Il numero complessivo delle pagine è rimasto all'incirca invariato perché, mentre si è notevolmente ampliato l'esame degli sviluppi sociali, economici e culturali in senso largo (scienza, filosofia, religione ecc.), si è però drasticamente ridotto lo spazio destinato alla nuda cronaca, dimostratasi nella concreta utilizzazione scolastica poco fertile e poco stimolante. È stata abolita la distinzione tra le Osservazioni e il Glossarietto a piè di pagina e, nei limiti del possibile, si è cercato di rifondere nel testo ciò che prima appariva a piè di pagina, per evitare all'allievo troppo frequenti interruzioni nella lettura. La rubrica "Le idee" è stata alquanto rimaneggiata e s'intitola ora, più esattamente e più sobriamente, "Riepilogo per punti": essa segue il riepilogo cronologico, che è stato conservato. L'apparato illustrativo è stato arricchito secondo un preciso criterio: in ciascun volume è infatti stata inserita una serie di immagini riguardanti soprattutto l'architettura e l'urbanistica, che mirano a mostrare come le modificazioni socio-culturali si riflettano sulle strutture degli edifici e delle città. Esse mostrano, in altri termini, come uomini di società e di epoche diverse concepiscano lo spazio abitato in modi diversi, adeguati alle loro varie necessità, alla loro mentalità, alla loro organizzazione religiosa, politica, produttiva, ecc. I documenti, che la vecchia edizione relegava in fondo ai volumi, sono ora inseriti nel contesto dei capitoli e seguono i paragrafi cui essi specificamente si riferiscono, in modo che l'utilizzazione ne diventi più facile e quasi 'automatica'. Ai documenti sono state aggiunte delle letture critiche, sicché la rubrica s'intitola ora "Letture e documenti". Tale titolo, nonché la struttura tipografica su due colonne, la distingue nettamente dal testo vero e proprio. A questo proposito, data la diffusa e ragionevole diffidenza degli insegnanti per i testi troppo ampi, sarà opportuno che si contino le pagine dedicate in ogni volume alle "Letture e documenti" e si sottolinei che esse non fanno parte del testo, ma concorrono semplicemente ad integrarlo, approfondirlo e renderlo più interessante. In fondo a ogni volume compare un "Indice dei nomi" e un "Indice analitico", in modo che la consultazione ne venga facilitata. (...) Il criterio seguito nel rifacimento del testo è stato soprattutto quello di prestare vigile e costante attenzione agli sviluppi socio-economici, con ampio ricorso anche a dati statistici e a precise indicazioni quantitative riguardanti la produzione e la distribuzione della ricchezza, gli indici demografici eccetera, in modo che, pur senza indulgere a eccessive semplificazioni schematiche, risultasse sempre evidente la connessione fra gli sviluppi politici, religiosi, culturali eccetera e le modificazioni sociali e produttive. Per quanto profondamente rinnovato, il testo è rimasto fedele all'impostazione 'manualistica' originaria (che è probabilmente stata la ragione fondamentale del suo successo), ha cioè conservato una struttura compatta, organica e, per così dire, scandita secondo ritmi molto marcati. L'allievo ha infatti bisogno di trovarsi di fronte a concetti chiari, insistiti, ribaditi e collegati saldamente tra di loro, senza di che non riesce a ritenere ciò che studia, perché il discorso non gli offre gli appigli necessari alla comprensione. Altri manuali, non certo inferiori al Camera-Fabietti per ricchezza di informazione e per ampiezza di orizzonti culturali, falliscono infatti sul piano didattico proprio perché conducono un discorso troppo aperto e troppo simile a quello delle opere storiche non destinate alla scuola. (...) La premessa su cui si fonda il Camera-Fabietti è che non sia possibile una reale comprensione del presente, se non si conoscono almeno gli elementi primi del passato che continuano ad influire sui nostri tempi. Su tali elementi è dunque necessario concentrare l'attenzione, senza lasciarsi sviare dalla tentazione di dire tutto o di dire troppo, perché il 'tutto' e il 'troppo' finiscono in pratica col generare confusione nella testa dell'allievo. Il manuale cerca perciò di limitarsi al minimo essenziale, ma di spiegare quel 'minimo' con sufficiente ampiezza e con sufficiente profondità. (...) Riassumere in quattro parole quale sia l'ispirazione politica del manuale è a rigore impossibile. In via puramente indicativa si osserva che il testo nasce da una chiara ed esplicita matrice democratica e laica e da una particolare sensibilità ai problemi sociali. I criteri di giudizio seguiti dagli autori portano ad una valutazione positiva di tutti gli sviluppi che hanno incentivato la creatività e la produttività degli uomini e ad una valutazione negativa degli sviluppi che hanno determinato un regresso nella libertà e nella creatività. Una tale impostazione non ha però implicato i giudizi sommari e faziosi tipici di certo laicismo o di certo 'sinistrismo', ma ha sempre lasciato spazio, in primo luogo, al carattere problematico indisgiungibile dal discorso storico, in secondo luogo al tentativo di ricostruire e di comprendere anche uomini e sviluppi ispirati a idee molto lontane da quelle degli autori. (...) Al suo primo apparire, come si ricorderà, il testo fu accusato di soverchio sinistrismo, mente in tempi più recenti l'accusa fu rovesciata e il testo fu accusato di moderatismo o, peggio, di ambiguità. La nuova edizione non mette al riparo né dalle prime né dalle seconde critiche, semplicemente perché anch'essa cerca di vedere il dritto e il rovescio di ogni medaglia e anch'essa si propone non di imbottire i crani degli studenti con delle verità prefabbricate, ma tenta di sollecitarli alla ricerca fornendo loro gli spunti e gli strumenti indispensabili per un primo orientamento storico. L'ambiguità che taluni hanno creduto di rilevare è invece soltanto lo sforzo di vedere le cose da un punto di vista non eccessivamente riduttivo e unilaterale; il sinistrismo rilevato da altri è soltanto lo sforzo di non trasformare la ricostruzione storica in una trionfale apologia della società esistente. (...)" Dalla Scheda informativa per la propaganda scolastica 1978-79.