BOLOGNA E LA CULTURA DOPO L'UNITÀ D'ITALIA Fuori commercio

BOLOGNA E LA CULTURA DOPO L'UNITÀ D'ITALIA

Prima edizione

  • 1960
  • Note: Pubblicato nel quadro delle celebrazioni per il centenario dell'unità d'Italia. "A coronamento delle celebrazioni del centenario della Casa editrice Nicola Zanichelli, vede la luce il preannunciato volume di saggi sulla cultura bolognese di quest'ultimo secolo: (...) una cultura che, per i fermenti da cui nacque, per i valori che espresse, per le conquiste che seppe attingere, per gli ingegni che la illustrarono, appartiene non soltanto a Bologna, ma all'Italia e all'intera umanità. Il libro si apre con l'acuto, penetrante profilo che Giovanni Spadolini ha tracciato di "Un secolo di storia italiana", rielaborando il felicissimo discorso da lui pronunciato alla presenza del Capo dello Stato per il centenario della fondazione della Zanichelli, arricchendolo di dotti richiami e di ampie annotazioni. Dalla prima 'bottega' modenese di Nicola Zanichelli, ritrovo di patrioti e fulcro dell'attività cospirativa contro il dominio ducale, alla libreria sotto i portici del Pavaglione, che doveva diventare la sede del famoso cenacolo carducciano, il cuore stesso della vita culturale bolognese; dalla lontana pubblicazione dei due volumi di 'Documenti' sul malgoverno degli Austro-Estensi a quella dell'opera omnia del Carducci o delle poesie del Pascoli, dei classici greci e latini o dei grandi del Risorgimento, tutta la storia della nostra casa editrice è seguita e interpretata dallo Spadolini con attento interesse, con finissimo spirito critico. (...) Uno studio di vasto respiro, di profondo impegno ha dedicato Francesco Flora a "Il Risorgimento e l'età carducciana": (...) dalla decadenza degli studi che si ebbe a Bologna nella prima metà dell'Ottocento alla difficile ripresa che s'iniziò fra il '59 e il '60, giusto all'epoca in cui nasceva la Zanichelli, sino a quel rinnovamento culturale che doveva trarre impulso dal fiorire della cattedra di eloquenza, ossia di letteratura italiana, dell'Università, ed affermarsi in tutta la sua pienezza nella gloriosa età carducciana. Età di poesia civile e lirica, di critica e di filologia, di filosofia e di politica; età di altissimo fervore intellettuale, che il Carducci dominò con la sua vigorosa personalità, ma che molti altri arricchirono con le loro voci. Capitoli particolari riserva il Flora agli autori della Zanichelli, a Guerrini, Panzacchi e Pascoli; a Spaventa, Fiorentino, De Meis, Acri, Oriani; a Minghetti, ai cultori delle altre discipline, agli esponenti del primo socialismo; per concludere il suo bel saggio con un panorama delle arti, dei ritrovi, della stampa. Carlo Del Grande si occupa de "La filologia classica", delineando con sicura competenza e dottrina un vivido quadro dell'attività che la Zanichelli ha svolto nel campo delle lettere greche e latine, e in quelli della storia antica, della glottologia, del sanscrito, della storia delle religioni. (...) Né minore importanza rivestono certo gli altri scritti che compongono il volume: il fervido, intelligente, accuratissimo saggio che Mario Vinciguerra ha consacrato a "Gli studi storici", cui tanta attenzione portò sempre la casa del Muratori e del Farini, del Minghetti e del Cavour; il lucido, sottile, vivace profilo disegnato da Arturo Carlo Jemolo de "La Facoltà di giurisprudenza" -una Facoltà che il valore e la passione dei suoi docenti, seguaci di metodi diversi, ma uniti dalla fede nel sapere, hanno validamente inserito nella vita italiana-; l'ampio, perspicuo, documentato ragguaglio che Antonio Pignedoli ha redatto "Bologna e la scienza negli ultimi cento anni". (...)" Da «Laboravi fidenter» n. 16, primo semestre 1961.