A proposito di Olimpo da Sassoferrato Fuori commercio
Severino Ferrari

A proposito di Olimpo da Sassoferrato

Risposta al Signor Alessandro Luzio

  • 1880
  • Note: In 16°, pp. 89. Questo volumetto inaugura la "Nuova Biblioteca elzeviriana". - Questi libri hanno un formato, intatte le caratteristiche elzeviriane, lievemente superiore alla "Biblioteca elzeviriana": m. 0,18x0,11. In Appendice: "Dodici sonetti di Olimpo da Sassoferrato, tratti dal Codice I. 20 della Biblioteca Comunale di Perugia. - Strambotti et Frottole composti per Baldassare Olympo giovane ingegnoso da Sassoferrato in laude d'una pastorella". "Nei primi dell'anno scorso [1879], per certe nozze, rimisi in luce alcuni strambotti ed una frottola tali quali dormivano in un antico esemplare magliabechiano del "Linguaccio". Ed accortomi che la detta frottola non era che la "Brunettina", tenuta dai più fin allora come del Poliziano, volli in una mia "Avvertenza" rivendicarla al suo vero autore, cioè ad Olimpo da Sassoferrato. Credei che l'occasione mi scusasse dal fare un lavoro critico; e perché a voler correggere il testo avrei dovuto ancora giustificarne i mutamenti, lo ristampai tal quale giaceva nell'antico libretto, cambiando solo quei luoghi (come 'insegna' per 'infegna') dei quali la correzione mi appariva evidente. (...). - Sentivo che il mio lavoro mancava d'ogni intento critico, ma chi voleva farne?, che quale scusa accodai alla pubblicazioncella una "Avvertenza", in cui manifestai ciò che avevo voluto fare, o, a meglio dire, ciò che non avevo fatto. - Tutto ciò mi potevo permettere, in quanto che gli esemplari, quaranta in tutto, dovevano rimanere fra gli amici. - Ma l'uomo trama e la fortuna tesse; e questa volta la fortuna, in persona dell'editore, tessé a suo modo e cambiò l'ordito. Infatti lo Zanichelli, avendo meco moltissima famigliarità e confidenza, credé bene di porre, senza avvertirmene, il libretto in vendita; e poiché gli dava fastidio la dedica a li sposi, la tolse: onde io poi accettando il fatto compiuto, credetti bene di firmare le copie venali e augurar loro di essere comprate": SEVERINO FERRARI. Avvertenza: "Ho colto questa gioiosa nidiatella di strambotti in lieta compagnia con una frottola, del "Linguaccio di Messer Olimpo da Sassofferrato", opera da più secoli non ristampata nella sua integrità. L'edizione di cui mi sono giovato, uscita in luce, pare, nel primo terzo del secolo XVI, si conserva nella biblioteca nazionale di Firenze: l'esemplare, mutilo di alcune pagine e fors'anche mancante, come spessissimo avviene in siffatte stampe popolari, della data, non mi ha permesso di appropriare il luogo e I'anno dell'impressione. Ho creduto non dover rimpinzare di note e citazioni il presente opuscoletto, e perché stampato in occasione di Nozze (ce n'è di catti in tali occasioni se gli sposi trovano il tempo di scorrere il testo), e perché spero di potere quanto prima offrire al colto (è un modo di dire) pubblico italiano una edizione, per quanto io saprò corretta, di tutte le opere d'amore del sassoferratese. - Ora intanto si sappia che sebbene fino dal 1863 Giosué Carducci nella gloriosa edizione critica ch'egli ha donato all'Italia delle poesie del Poliziano (Firenze, Barbèra) ritogliesse a Messer Angiolo la frottola che incomincia cantando "La pastorella mia", - divenuta poi nelle stampe florentine delle "Frottole e Canzoni a ballo" impresse nella fine del secolo XVI o "La brunettina mia" - e la ponesse fra le 'Incerte', pure si è seguitato a tenerla tutti, e ultimamente anche dal D'Ancona, per cosa propria, di esso Poliziano. Hanno sbagliato. "La brunettina mia", come doveva farli accorti e lo stile e la presenza di alcune parole non toscane, come 'gersa', e il fatto ch'ella non si trova in nessun codice toscano anteriore al secolo XVII, non è né dell'amico di Lorenzo de' Medici, né di un toscano: è bensì opera dell'ingenioso giovine, diamogli i suoi titoli, Olimpo delli Alessandri da Sassoferrato". "Caro Severino, In questa biblioteca ho trovato i sonetti inediti del generoso Olimpo, e "i sermoni da morti et da sposi et da mensa": GIOSUE CARDUCCI a SEVERINO FERRARI, Perugia, 24 luglio 1879.