Meccanicismo Fuori commercio
Giorgio Israel

Meccanicismo

Trionfi e miserie della visione meccanica del mondo

  • 2015

L’autore

Giorgio Israel è stato professore ordinario di Matematiche complementari presso l’Università di Roma “La Sapienza”. Membro della Académie Internationale d’Histoire des Sciences, è stato più volte direttore di studi invitato all’École des Hautes Études en Sciences Sociales (Parigi).

Tra i suoi libri: The Invisible Hand (con B. Ingrao, MIT Press, 1990); La visione matematica della realtà (Laterza, 2012, 4a ed.); La macchina vivente (Bollati Boringhieri, 2004); Chi sono i nemici della scienza? (Lindau, 2008, Premio Capalbio); Il fascismo e la razza. La scienza italiana e le politiche razziali del regime (Il Mulino, 2010). Con Ana Millán Gasca ha pubblicato Pensare in matematica (Zanichelli, 2012); Il mondo come gioco matematico. John von Neumann, scienziato del Novecento (Bollati Boringhieri, 2008, Premio Peano; in inglese Birkhäuser, 2009) e The Biology of Numbers (Birkhäuser, 2002).

L’opera

I processi biologici sono riducibili a moti e la biologia è riducibile alla fisica? I soggetti biologici sono nient’altro che macchine? Il cervello è una macchina e, più in generale, l’uomo è una macchina e quindi non possiede libero arbitrio? Che ne è, di conseguenza, della sfera morale?

Il termine meccanicismo indica la visione secondo cui ogni fenomeno altro non è che il risultato di moti di corpi, o comunque può essere descritto o spiegato in questi termini. Indica, però, anche la visione secondo cui ogni parte della natura è assimilabile a una macchina o, addirittura, secondo cui l’intero universo non è altro che una gigantesca macchina. L’assimilazione della natura a una o più macchine ha aperto la strada a una visione materialista e quindi a un’identificazione del meccanicismo con il materialismo. E questa relazione ha sollevato una serie di problemi, al contempo teorici e morali, che non cessano di essere oggetto di accanite discussioni.

L’autore ripercorre con spirito critico i temi, le prospettive, gli approcci metodologici che si sono succeduti nel tempo e che, come profondo conoscitore della disciplina, è spinto a esplorare e a reinterpretare.