Alberto Tedoldi
ART. 702 bis-702 quater
Procedimento sommario di cognizione
- Commentario del Codice di Procedura civile
- 2016
Il procedimento sommario di cognizione è lo strumento che il legislatore processuale ha dato a chi postuli giustizia per ottenere più rapida risposta dai tribunali, quando la controversia non sia connotata da complessità. Occorrono operatori pronti e giudici inclini a coniugare la scarnificata deformalizzazione del procedimento con le garanzie difensive e l’accuratezza nell’esame e nella soluzione della quaestio facti e della quaestio iuris. Si tratta di uno strumento offerto a chi operi nella giustizia civile che, ove opportunamente utilizzato e fruito, può contribuire ad accelerare e semplificare i processi, secondo modelli che tendono a sostituire nel tempo a forme più articolate e complesse procedure sempre più semplici e snelle, per concentrarsi sui profili essenziali della controversia, nella costante e doverosa osservanza del contraddittorio. Si potrà così recuperare quel minimo d’immediatezza, di oralità e di aperto confronto dialettico, in poche udienze in sequenza e concentrate nel tempo, che una sovrabbondanza di atti scritti, poco o nulla letti, e la dilatazione dei tempi processuali hanno per lo più cancellato, nonostante il processo civile proclami solennemente d’essere orale, con tautologia sin qui evanescente, ma che il procedimento sommario vorrebbe, in buona misura, valorizzare.
Il libro è aggiornato al d.l. 27 giugno 2015, n. 83, conv., con modificazioni, dalla l. 6 agosto 2015, n. 132, e alla l. 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità 2016); tiene conto altresì del disegno di legge delega recante disposizioni per l’efficienza del processo civile, varato dal Governo nel marzo 2015 e approvato dalla Commissione Giustizia della Camera nel marzo 2016.