VENTI ANNI DI VITA POLITICA Fuori commercio
Luigi Albertini

VENTI ANNI DI VITA POLITICA

Volume I (1898-1908)

Prima edizione

  • 1950
  • Note: Volume I, 1950. Volume II, 1951. Volume III, 1951. Volume IV, 1952. Volume V, 1953. Il primo Volume contiene: "Introduzione: Note biografiche - Opere di Luigi Albertini - Bibliografia - 1. La crisi politica del 1898-1900 - 2. Alba di regno e politica di libertà (1900-1902) - 3. La rinnovazione della Triplice. La convenzione franco-italiana del 1902 e il Patto di Murzsteg - 4. Lo sciopero generale e le elezioni politiche del 1904 (1903-1905) - 5. Le difficili relazioni dell'Italia con le alleate durante il secondo ministero Giolitti - 6. La luogotenenza di Fortis ed i cento giorni di Sonnino - 7. L'intesa franco-inglese e la conferenza di Algesiras - 8. Dittatura giolittiana e problemi di governo - 9. Verso la formazione della Triplice Intesa - 10. L'annessione della Bosnia-Erzegovina - 11. L'Europa di fronte all'Austria-Ungheria - 12. L'epilogo e le conseguenze della crisi dell'annessione". Il secondo Volume contiene: "1. Le elezioni del 1909 e la fine del lungo ministero Giolitti - 2. La parentesi Sonnino e Luzzatti - 3. Il suffragio universale - 4. Dagli accordi balcanici al problema libico - 5. La guerra di Libia - 6. La prima prova del suffragio universale - 7. La crisi interna alla vigilia della guerra europea - 8. Le guerre balcaniche - 9. Verso la guerra europea". Il terzo Volume contiene: "1. Il prologo della tragedia - 2. Dall'ultimatum alla dichiarazione austriaca di guerra alla Serbia - 3. Le mobilitazioni e la guerra - 4. La neutralità italiana - 5. La dichiarazione di neutralità dell'Italia - 6. L'intervento inglese - 7. La neutralità italiana e le prime conversazioni con l'Intesa - 8. Il 'parecchio' di Giolitti e le trattative di Sonnino con l'Austria-Ungheria - 9. Le trattative coll'Intesa e il Patto di Londra - 10. La crisi del maggio 1915 e la dichiarazione di guerra - 11. Appendice [a. Il testo dell'ultimatum austro-ungarico alla Serbia; b. Il patto di Londra; c. Testo della convenzione navale; d: Accordo degli alleati contro la Pace separata]". Il quarto Volume contiene: "1. La catastrofe di Caporetto - 2. La battaglia d'arresto - 3. Cause militari della sconfitta - 4. Le responsabilità della sconfitta - 5. La pace tedesca con la Russia - 6. Il congresso dei popoli oppressi - 7. Le offensive tedesche del 1918 e la battaglia del Piave - 8. Contro la politica di Sonnino - 9. La resa della Bulgaria e lo sfacelo dell'Austria - 10. Vittorio Veneto - 11. Gli armistizi e la vittoria - Appendice: Articoli del Senatore Luigi Albertini pubblicati sul «Corriere della Sera» dal 1900 al 1925". "La vita giornalistica di mio padre finisce bruscamente nel 1925. II 29 novembre di quell'anno, a cinquantaquattro anni, egli è costretto a lasciare il «Corriere della Sera», di cui il 23 maggio 1900 aveva assunto la direzione [NdR: per la sua intransigente opposizione al fascismo.]. Venticinque anni di lotte, di amarezze ed anche di soddisfazioni, poiché il 'Corriere' era assurto ad un'altezza che da tempo lo rendeva, a giudizio del «Times», "il più grande quotidiano d'Italia ed uno dei più importanti d'Europa": venticinque anni di ininterrotto contatto con l'opinione pubblica, di critica indipendente e di stimolo all'opera dei Governi, del Parlamento e delle pubbliche amministrazioni. Poi il silenzio (...). - Per uno spirito meno ardente e meno deciso, il forzato ritiro poteva rappresentare una onorevole via di scampo da una lotta ineguale e ormai disperata, ogni giorno più dura e senza quartiere. Egli invece ne soffrì come di una frattura irrimediabile della sua vita e non seppe mai rassegnarsi al distacco dal suo pubblico, a cui giorno per giorno aveva insegnato, talvolta a caro prezzo, quale rispetto è dovuto alla verità sopra ogni cosa, e come non di rado si nascondano interessi egoistici, speculazioni faziose, compromessi opportunistici, sotto la retorica patriottica o sotto troppo abili manovre politiche; e tutto ciò con la misura, che fu sua virtù somma, con cura delle proporzioni, con l'orrore che gli era proprio per ogni forma di scandalismo e di personalismo, con senso acuto delle realtà politiche ed economiche come delle grandi forze morali, che conducono il mondo (...). - Concluderà il suo commiato con queste parole: "Perdo un bene che mi era supremamente caro, ma serbo, intatto, un patrimonio spirituale che mi è ancora più caro e salvo la mia dignità e la mia coscienza". (...)" Dall'Introduzione di LEONARDO ALBERTINI.