Pro Patria Fuori commercio
Giovanni Bovio Matteo Renato Imbriani

Pro Patria

Risposta dell'Associazione in pro dell'Italia irredenta alla pubblicazione "Italicae res" del Colonnello austriaco Haymerle

Prima edizione

  • 1879
  • Note: In 16°, pp. 182. In fondo al volume è stampato un catalogo delle edizioni Zanichelli, pp. 47 + 1 n.n. "L'Austria non appagavasi delle repressioni all'interno e delle diplomatiche rimostranze al governo italiano. Che l'incendio nazionalista divampasse tra gli italiani dell'Impero essa grandemente temeva. E perciò era sua ferma volontà si spegnesse il fuoco irredentista, che covava nel Regno, e che, più qua e più là, continuamente, dava guizzi e bagliori paurosissimi a Vienna. Assai malcontenta, I'Austria, della grande libertà che il governo democratico lasciava in Italia a quelle manifestazioni, si risolveva, per farle cessare, alle minaccie. È appunto di quegli anni un opuscolo politico militare uscito a Vienna col titolo "Italicae Res", il quale faceva in Europa, e segnatamente in Italia, impressione grandissima. Ed assai mi sorprese che quando scoppiò la nostra guerra, allorché in Italia tanto abbondantemente si riandarono i torti grandissimi dell'Austria contro, di noi, di tal famoso opuscolo nessuno facesse cenno. Eppure da questo può dirsi cominciasse tutta quella serie di raggiri e di minaccie con le quali l'Italia venne, riluttante, costretta nei vincoli della Triplice Alleanza. Di tale opuscolo, di inspirazione certamente officiosa, era autore il barone di Haymerle, colonnello dello I. e R. Stato Maggiore Austroungarico. Questi era stato a lungo a Roma, quale addetto militare alla Ambasciata Austroungarica, che era tuttora retta dal fratel suo maggiore, ciò che accresceva il significato della pubblicazione. In questo scritto si ricapitolavano, con molta cura, tutte le manifestazioni contro I'Austria, che avevano avuto luogo, negli ultimi tempi nel Regno; e si faceva brusco rimprovero al governo italiano di non averle vietate né represse e di continuare a permetterle, tollerando l'esistenza di numerosissimi circoli 'irredentisti', che mai posavano dalla più violenta propaganda di odio, contro I'Austria. Lo scrittore, inoltre, faceva bene intendere come a Vienna non si fosse affatto disposti a tollerare ancora questo stato di cose. E faceva chiaro intravedere la possibilità di un conflitto armato. Ed affinché non si potessero nutrire molte illusioni circa i resultati di questo, l'aulico scritto del colonnello austriaco metteva, con soldatesca burbanza, in rilievo la immensa forza militare del suo imperatore, a confronto con quella ben meschina del Regno d'Italia. - Tale opuscolo, tradotto in lingua italiana, venne assai largamente diffuso tra di noi; ed a tutti apparve qual baleno di spada sguainata e pronta a colpire. Fu questa la più clamorosa, se non la prima, di tutta una serie di umilianti e sopraffattrici intimidazioni dell'Austria contro l'Italia, le quali culminarono, nella maggior evidenza e nel grandissimo danno, al tempo della guerra di Libia, durante la quale ci venne sempre impedito di portare qualunque colpo decisivo contro la Turchia in Europa, obbligandoci ad una guerra estenuante ed oltremodo, dispendiosa. - All'opuscolo del colonnello austriaco von Haymerle volle rispondere Matteo Imbriani Poerio con un suo scritto "Pro Patria", caldo di patriottismo, nel quale s' espongono con abbondanza le ragioni dell'Italia a completarsi con le terre italiane dall'Austria tenute in proprio dominio.": GIAN FRANCESCO GUERRAZZI.