PRATIQUES LANGUAGIERES EN NIVEAU SEUIL Fuori commercio
Franca de Angelis Catherine Boite Paola Bertocchini

PRATIQUES LANGUAGIERES EN NIVEAU SEUIL

pour l'école italienne

Prima edizione

  • 1977
  • Note: Libro per l'allievo , Guida per l'insegnante . "La signora De Angelis è nota e apprezzata sia come insegnante sia come autrice (sinora presso Petrini) di numerosi testi per la scuola secondaria inferiore e superiore. Il corso da lei propostoci si prefigge di superare i testi correnti di standard strutturale e situazionale (inclusi quindi i nostri Frérot) seguendo una metodologia che si può grossomodo ricondurre al moderno paradigma di glottodidattica anglosassone del 'notional-functional syllabus' e che nella sostanza, invece di creare semplicemente automatismi linguistici, induce gli alunni a riflettere sulle funzioni della lingua, sulle categorie concettuali che la lingua consente di esprimere e sui rapporti esistenti tra queste categorie. Il testo si articola in quattro parti fra loro variamente intersecantisi. La prima è una serie di schede destinate a illustrare le funzioni della lingua, ciascuna di due pagine a fronte di cui una occupata da esercizi di applicazione. La seconda presenta il lessico da apprendere, strutturato in frasi dell'uso corrente, anch'essa articolata su due pagine per ogni tema trattato, opportunamente fornito di esercizi di applicazione. La terza è dedicata alle entità semantico-grammaticali e alle strutture morfosintattiche su cui, a discrezione, l'insegnante stimola la riflessione degli alunni. La quarta è dedicata a una breve antologia di campioni letterari dei vari livelli di linguaggio. In maniera più massiccia all'inizio e minore man mano che si avanza lungo le unità didattiche viene usata la lingua italiana per presentare le diverse 'situazioni' su cui è chiamato ad addestrarsi l'allievo. La destinazione del corso è libera: sia principianti che non principianti (forse anche: sia scuola media che scuola superiore, sia pure con molta cautela), la differenza consistendo essenzialmente -secondo la signora De Angelis- nel maggiore o minore ritmo di 'progressione' a parità di contenuti ed elementi linguistici. Disponibilità per la campagna 1978. Un 200 vignette di 'situazioni' in chiave umoristica illustrano il volume in b/n; per gran parte sono già state eseguite da un disegnatore fiduciario dell'autrice, che continuerebbe ad occuparsene per il residuo. Decisione positiva." Decisione del Comitato Direttivo, 18 gennaio 1977. "(...) Caratteristiche fondamentali e differenziatrici. L'opera di differenzia dalle precedenti e si caratterizza con l'assunzione dei seguenti presupposti, forniti dalla scienza e dall'esperienza: 1. I manuali di tipo tradizionale considerano la lingua come un'entità monolitica senza alcuna differenziazione interna; quelli che possiamo definire di tipo 'struttural-situazionale' hanno cominciato a prendere in considerazione la dicotomia orale/scritto, ma hanno tralasciato ogni differenziazione più sottile. Quest'opera invece è concepita in modo da far prendere coscienza agli studenti del fatto che la lingua è varia e complessa e che solo in parte ubbidisce a norme costrittive; che su un'intelaiatura di base ogni parlante costruisce con fili diversi la propria tela. 2. I testi esistenti non partivano dal presupposto che il fatto semantico è il fulcro intorno al quale ruota ogni atto di comunicazione e davano alla morfosintassi un'importanza prioritaria. Nell'opera, la conoscenza delle norme morfosintattiche costituisce ancora un obiettivo importante, ma si dà uguale rilievo alla conoscenza dei tratti soprasegmentali (ritmo e intonazione), delle funzioni della lingua (le motivazioni che spingono l'uomo a esprimersi), delle nozioni che costituiscono il contenuto dell'espressione (entità concettuali), dei vari livelli e registri della lingua. 3. Nei manuali apparsi negli ultimi anni il materiale linguistico destinato agli alunni veniva introdotto sotto forma di dialogo le cui battute erano determinate dalla necessità di introdurre un certo numero di strutture morfosintattiche e dal rispetto di una 'situazione', il che rendeva l'espressione non spontanea e talvolta anche assurda. Per ovviare ai difetti che presentava questa impostazione, noi introduciamo la materia linguistica con frasi dell'uso corrente, che non formano dialoghi ma che serviranno agli alunni per formare da soli i dialoghi che vorranno. (...) 4. Le esercitazioni, da una quindicina di anni a questa parte, sono state incentrate sugli esercizi strutturali, i dettati, i riassunti, le composizioni: hanno preso in esame le due abilità attive (espressione orale ed espressione scritta) e hanno dato poco spazio a quelle passive (comprensione della lingua orale e comprensione della lingua scritta). In quest'opera abbiamo apportato procedimenti nuovi, perché i precedenti non permettevano di conseguire risultati soddisfacenti: abbiamo eliminato gli esercizi strutturali e tutti gli altri esercizi di tipo prettamente 'scolastico', richiediamo l'impiego della lingua orale e della lingua scritta solo nelle condizioni in cui essa viene effettivamente adoperata dai parlanti nativi e suggeriamo in molti casi un lavoro di gruppo per il quale forniamo stimoli pertinenti e fin dalle prime schede cerchiamo di stimolare tanto l'abilità della comprensione (orale e scritta) che quella dell'espressione (orale e scritta). 5. Nei manuali esistenti, le letture figurano come piccola antologia, per sviluppare la conoscenza della cultura del paese straniero o solo per soddisfare l'esigenza scolastica della lettura. Noi, inserendo nell'opera il gruppo di schede C (immagini e testi), abbiamo considerato il problema della 'civilisation' e ci siamo poste inoltre una finalità che non era mai stata presa in considerazione da nessun testo scolastico: quella di far comprendere, con testimonianze di vario tipo, le funzioni della lingua scritta e del linguaggio dell'immagine (criticare, insegnare, informare, esprimere, ricordare..). 6. Negli ultimi venti anni, la prassi didattica tesa a favorire il processo di apprendimento di L2 è stata suggerita dalla psicolinguistica. I manuali esistenti si collegano quasi tutti alle teorie comportamentistiche e sono caratterizzati dal procedimento S-R-R (stimolo, risposta, rinforzo), che conduce all'apprendimento delle strutture in modo meccanico, senza che gli studenti pongano attenzione al funzionamento della lingua. In quest'opera abbiamo seguito invece le teorie cognitivistiche e abbiamo introdotto le schede D (remarques semantico-gammaticales), che permettono agli studenti di riflettere sulla struttura della lingua e sulle possibilità che questa offre per rispondere alle varie esigenze dell'espressione. 7. Il libro del professore che in alcuni casi accompagna il manuale dello studente è in generale troppo succinto o troppo normativo, perché impone agli utilizzatori la sola impostazione didattica prevista dall'autore. Nel libro del professore che accompagna l'opera abbiamo invece inserito molto materiale complementare e abbiamo suggerito ai colleghi varie possibilità d'impiego dei vari tipi di schede. (...)" Dalla Scheda informativa per la propaganda scolastica 1977-78.