Poesie Fuori commercio
Filippo Crispolti

Poesie

con una lettera del cardinale Capecelatro

  • 1900
  • Note: In 16°, pp. X-176. Dedica: "Tommaso Crispolti e Giovanna Bentivoglio, genitori miei poiché mi insegnarono colla sapienza dell'amore la poesia profonda chiusa da Dio nei domestici affetti, questo libro riguardino come opera loro, se anche non suonano pari all'altezza della scuola le parole del figlio". Lettera del Cardinale Alfondo Capecelatro: "Capua, 2 maggio 1898: Illustre Sig. Marchese, Che Ella fosse assai valente in quella forma nuova di letteratura, la quale è nata dal Giornalismo, io lo sapevo da gran tempo. Però mi son sempre rallegrato con me medesimo, pensando che Lei, con la serenità dei suoi giudizi su gli uomini e su le cose, con la polemica spassionata e dignitosa, e soprattutto col grande e sapiente amore della religione, potesse far molto bene alla società civile. Ora nel vedere un saggio manoscritto di alcune sue poesie, ho avuto una sorpresa molto gradita, e altresì un nuovo motivo per rallegrarmi con lei". - I versi, di cui Ella mi ha fatto tenere un saggio, sono, a mio parere, degni di esser pubblicati per le stampe; ed Ella farà certo bene ad attendere, con animo sereno e fiducioso, il giudizio che ne faranno le persone più competenti. Quanto a me, sono ben lieto di vedere che la Musa, ispiratrice dei suoi canti, essendo pudica, nobile e religiosa, leva gli animi in alto, e riesce supremamente consolatrice. Però le sue poesie, con le attrattive e armonie del verso, continueranno quel medesimo apostolato cristianamente civile, ch'Ella esercita nei Giornali, nelle Conferenze, fatte da Lei con tanto plauso, e in parecchi altri suoi scritti. - Dei pregi particolari dei suoi versi e del metodo del suo poetare, non dirò nulla. Soltanto mi sembra certo che Ella in questi canti poetici si è studiato di avere un'impronta propria e di batter vie nuove. Laonde Lei, scrivendo, ha dovuto spesso avere avanti alla mente e ripetere a sé stesso questi due versi del Zanella: "Salpiam: del Bello agl'intentati mondi Tocchi il mio legno, o in mar per sempre affondi." - Augurando dunque a cotesto Libro non tanto un buon successo letterario, quanto che produca fiori e frutti di virtù cordialmente La benedico".