Per un Ospizio di ciechi Fuori commercio
Giosue Carducci Nobel

Per un Ospizio di ciechi

  • 1892
  • Note: In 4°, cm 24x17, 5, pp. 4 n.n. Estratto da "Strenna per il MDCCCLXXXXII" del Consorzio di beneficienza di Bologna. "Finito di stampare il 24 dicembre 1891". Ripubblicato in volume, col titolo definitivo, "Per un Istituto di ciechi", nell'edizione 1893 delle "Odi barbare". "È da ricordare anzi tutto che nel 1881, a Bologna, per merito principale del conte Francesco Cavazza, fu fondato un istituto per i ciechi; e che la sera del 5 marzo 1889, nella sala dell'Istituto medesimo, i ciechi rappresentarono una commedia con grande soddisfazione e plausi del numeroso pubblico, e della cosa riferì assai ampiamente «il Resto del Carlino» la mattina dopo. Non fu presente alla rappresentazione il Carducci che in quei giorni era a Roma; ma è probabile che amici del Carducci, tra cui amicissimo il conte Cavazza, pregassero il poeta di contribuire con un suo scritto alla rinomanza e alla fortuna dell'Istituto. Il fatto è che non molti giorni dopo, come risulta dalle carte manoscritte (cfr. Ed. Naz. IV 169), il 22 marzo 1889, il Carducci, sotto un primo titolo "Ciechi", buttò giù una prima stesura della elegia; la quale poi riprese e corresse il 15 dicembre 1891 e subito pubblicò nella bolognese "Strenna del Consorzio di beneficienza per il 1892", a pag. 9, col titolo "Per un ospizio di ciechi". L'ode fu poi inclusa nella edizione di tutte le "Odi barbare del Carducci", libro II, del 1893, col titolo "Per un Instituto di ciechi.": MANARA VALGIMIGLI.