Parigi, Nuove poesie, Ellenia moderna Fuori commercio
Ferdinando Fontana

Parigi, Nuove poesie, Ellenia moderna

  • 1881
  • Note: In 16°, pp. 293. In "Ellenia moderna" il Fontana raccolse alcuni versi neogreci di Aristotile Valauriti, Dionigi Salomos, Demetrio Paparigopulo, Giorgio Zalacosta, Spiridione Vassiliadi. "Non avendo l'onore di conoscerla direttamente, né sapendo a chi rivolgermi in Bologna per farmele come si dice presentare, la prego di perdonarmi se profittando della fama che gode il suo nome me le rivolgo senza ambagi. - Non so se ella conosca alcuno dei miei lavori; per quanto indegno di considerazione una parte del pubblico italiano volle concedermi un po' di stima. - Ora, trovandomi a Parigi, presso a finire certo libro di versi mi venne in mente di rivolgerle una proposta. - Potrebbe, o meglio vorrebbe, Ella vestire colle attrattive del suo nome e delle sue edizioni il mio povero lavoro? lo spero di sì, se non riguardo alla bontà delle idee che in esso potranno trovarsi, almeno per quel lato di positività commerciale che presenterebbe il mio libro. - Esso è intitolato "Parigi". - È una illustrazione lirica di tutti i monumenti più grandiosi e dei luoghi più celebri di questa immensa città. Vorrei, col mio volume, che un italiano venendo qui non s'arrestasse pappagallescamente dinnanzi a loro ma (se si vuole) ajutarlo, dai voli del poeta (mi passi la parola) si innalzi a qualche mediazione. - E al postutto sono impressioni, a uso quelle di Napoli, che I'anno scorso non potei, com'era voler mio, continuare, in causa d'un tifo maledettissimo. - Parmi che l'idea non manchi di novità; aggiunga che la prossima esposizione attirerà qui molti ricchi e intelligenti d'Italia e ciò potrà dar voga al mio volume; unisca alla mia buona volontà di scriverlo il meno peggio che sia possibile, la commendatizia del suo nome e forse le sue buone disposizioni verso di me aumenteranno (...).": FERDINANDO FONTANA a NICOLA ZANICHELLI, Parigi, 25 agosto 1877. -"(...) Mando a Bersezio oggi stesso la prima lirica del volume intitolato "Parigi". Verrà pubblicata sulla «Gazzetta Piemontese». In seguito, tanto per dar garanzie al pubblico, manderò alle stampe sui giornali altre due o tre liriche. Io spero bene. Dal canto suo giudicherà se sentirà il parere altrui. L'illustre Carducci, se degnerà farlo, potrebbe dire una parola a mio riguardo, o meglio circa l'opere mie. È un criterio il suo cui tengo assai. Purché la rigidità del classicismo non mi tolga la sua bontà.": id., Parigi, 3 settembre 1877.