Odi barbare Fuori commercio
Giosue Carducci Nobel

Odi barbare

Seconda edizione

Seconda edizione

  • 1878
  • Note: In 8° piccolo, stampato con caratteri elzeviriani, pp. CLXXI-110 + 2 n.n., con un saggio di Giuseppe Chiarini su "I critici italiani e la metrica delle Odi barbare". Finito di stampare il 10 giugno 1878. "Le assicuro che non sono stato colle mani in mano. Dispiace anche a me che la prefazione sia venuta tanto lunga: e, a dire il vero, non saprei neanche come scorciarla. Potrà, se vuole, leggerla prima al Carducci, e vedere se e dove gli parrà che si possa tagliare. Il titolo della prefazione è questo: "I critici italiani e la metrica delle Odi barbare". (...)": GIUSEPPE CHIARINI a NICOLA ZANICHELLI, Livorno, 20 febbraio 1878. "La tua prefazione alle "Odi barbare" è un lavoro magnifico. Tu potrai aggiungere e dichiarare quanto alla metrica, ma ne hai detto tutto quel tanto ch'era utile a dirsi in una prefazione, meglio un discorso che doveva illustrare un nuovo modo di metrica, l'hai detto compiutamente, l'hai detto chiarissimo, l'hai detto benissimo: è un discorso quello tuo dal quale gl'italiani che si danno aria di amar la poesia dovrebbero imparare assai; io ci ho imparato molto": GIOSUE CARDUCCI a GIUSEPPE CHIARINI, Bologna, 16 giugno 1878. "Nel novembre 1878, (...), tornando dalle vacanze autunnali, mi fermai per tre o quattro giorni a Bologna. Avevo sentito parlare delle "Odi barbare", di 'realismo', di battaglie 'per l'arte'; e un po' per curiosità, un po' perché gli elzeviri con le loro civetterie mi attiravano, comprai diversi volumi dal Zanichelli. Fra questi c'erano le "Odi [barbare]" del Carducci, con prefazione di Giuseppe Chiarini. Il Carducci lo conoscevo poco; mi ricordavo d'averne lette alcune poesie nell'antologia del Puccianti. Di Lei avevo sentito parlare a proposito delle Poesie e delle "Operette morali" del Leopardi. In quel giorno divorai ogni cosa con una eccitazione strana e febbrile e mi sentii un'altro. L'odio pe' versi scomparve come per incanto, e vi subentrò la mania per la poesia. (...). Imparai a memoria tutte le 'barbare'. Passavo le giornate pensando agli alcaici e agli asclepiadei, dando la caccia agli sdruccioli, leggendo ad alta voce Orazio, scarabocchiando una gran quantità di carta (...). Alla fine dell'anno raccolsi tutte le odi fatte in un quaderno e le portai a casa": GABRIELE D'ANNUNZIO a GIUSEPPE CHIARINI, Febbraio 1878. E nacque il "Primo vere", stampato a Chieti (Tip. di Giustino Ricci). - La seconda poesia del libro è dedicata "A Enotrio Romano autore delle Odi barbare". [Nel marzo del '79 alcuni allievi donarono al Carducci un esemplare speciale di questa nuova edizione delle "Odi barbare" rilegata artisticamente in bronzo da Tullo Golfarelli.]