MOLECOLE E CRISTALLI Fuori commercio
Enrico Fermi Nobel

MOLECOLE E CRISTALLI

Ristampa anastatica

  • 1982
  • Note: Ristampa anastatica dell'edizione 1934. "Hans Albrecht Bethe così ricorda l'abilità di Enrico Fermi di servirsi della matematica nella discussione di problemi fisici: "Ciò che più mi ha impressionato del modo di Fermi di trattare problemi di fisica era la sua semplicità. Egli era capace di analizzare ogni problema, per complicato che sembrasse, riducendolo alla parte essenziale. Lo spogliava di ogni complicazione matematica e di ogni formalismo non necessario. In questo modo poteva spesso in mezz'ora o meno, risolvere il problema fisico centrale. Naturalmente non si otteneva una soluzione matematica completa, ma lasciando Fermi dopo una di queste discussioni era chiaro come si sarebbe dovuto svolgere la parte matematica. Questo metodo mi fece particolare impressione perché provenivo dalla scuola di Sommerfeld a Monaco e questi ricorreva in tutti i suoi lavori a una soluzione matematica completa. Essendo cresciuto in quella scuola credevo che il metodo con cui si doveva procedere fosse quello di stabilire una equazione differenziale per il problema (di solito l'equazione di Schroedinger), usare la propria abilità analitica per trovarne una soluzione quanto più possibile elegante ed esatta e poi discutere questa soluzione. Nella discussione si sarebbero finalmente trovate le caratteristiche qualitative della soluzione e così si sarebbe capita la sostanza fisica del problema. II metodo di Sommerfeld serviva per molti problemi in cui la parte fisica fondamentale era già stata capita, ma era estremamente laborioso. Di solito ci volevano mesi prima di ottenere la risposta al problema di partenza. Mi fece molta impressione vedere che Fermi non aveva bisogno di tutto questo lavoro. La parte fisica diveniva chiara per mezzo di un'analisi dei punti essenziali del fenomeno e qualche stima di ordini di grandezza. II suo metodo di attacco era del tutto pragmatico. Fermi era un buon matematico. Quando ce n'era bisogno sapeva affrontare la matematica più complicata, ma prima voleva esser sicuro che ne valesse la pena. Era un maestro nell'arte di ottenere risultati importanti con un minimo di sforzo e di apparato matematico". (Hans A. Bethe, comunicazione personale citata da Emilio Segrè, in "Enrico Fermi, fisico", pag. 59, Bologna, Zanichelli, 1971). Questa caratteristica capacità di cogliere immediatamente il significato fisico nelle più complesse questioni teoriche si ritrova appieno in questo trattato: "Molecole e cristalli", pubblicato dalla Zanichelli nel 1934 nell'ambito del "Trattato generale di fisica" a cura del Consiglio Nazionale delle Ricerche, fu successivamente tradotto in tedesco nel 1938 da M. Schon e K. Birns ("Molekule und Kristalle", Lipsia, Barth) e in inglese da M. Ferro-Luzzi nel 1966, ben trentadue anni dopo la prima edizione italiana ("Molecules, Crystals and Quantum Statistics", New York, Benjamin). Siamo grati ad Alessandro Alberigi Quaranta per averci segnalato l'opportunità di affiancare la ristampa anastatica di quest'opera agli altri esemplari trattati di fisica del periodo fra le due guerre che sono nel catalogo Zanichelli: i "Fondamenti di Meccanica relativistica" di Tullio Levi-Civita, le "Lezioni di Meccanica razionale" di Tullio Levi-Civita e Ugo Amaldi, i "Fondamenti della Meccanica atomica" e l' "Ottica" di Enrico Persico." L'EDITORE, Nota alla ristampa anastatica.