LINGUAGGI E PROGETTO A Fuori commercio
Sergio Francesco Bersi Penna d'oro Carlo Ricci Penna d'oro

LINGUAGGI E PROGETTO A

Materiali per una ricerca visiva

Prima edizione

  • 1976
  • Note: Corso di disegno per il biennio delle scuole medie superiori. "Hanno collaborato alla realizzazione di questo volume: Paola Ricci, Donatella Bersi, Umberto Viaggi." Vol. A: "Materiali per una ricerca visiva", 1976 ; Guida per gli insegnanti A ; Vol. A1: "Arte come linguaggio", 1976 ; Guida per gli insegnanti A1 ; Vol. A2: Schede operative, 1976 ; Guida per gli insegnanti A2 ; Vol. B: "Materiali per una indagine progettuale", 1978 ; Vol. B1: "Arte come significato", 1978 . "L'opera è frutto della collaborazione di una équipe di architetti, insegnanti di materie artistiche, uno storico dell'arte, un'insegnante di lettere, pittori, scultori, grafici, coordinati dagli Autori. (...) A chi si indirizza l'opera. L'opera ha un suo significato contenutistico di carattere formativo generale, valido per ogni tipo di scuola, e può essere utilizzato anche parallelamente ad altri testi, sia tramite adozione che mediante inserimento nelle biblioteche di classe e di istituto. In particolare, il testo può essere utilizzato: nei bienni sperimentali: A, A1, A2; nei licei artistici e istituti d'arte: A-A2 (dagli insegnanti di Ornato Disegnato I e II e nei corsi di Grafica ecc.), A1 (dall'insegnante di Storia dell'Arte come momento di analisi linguistica propedeutica ad una presentazione storiografica dell'arte. Il volumetto A1 ha un'utilità veramente notevole perché fornisce parametri di lettura di tipo linguistico -e astorico- che riescono a dare ad ogni allievo la capacità di decodificare l'aspetto visivo di opere anche mai viste prima. Insomma non solo un'informazione ma soprattutto un metodo indispensabile per una successiva lettura storica e semantica, quindi di significato, delle immagini d'arte); nei licei classici: A1; negli istituti magistrali A, A1 (come strumenti atti a sviluppare le capacità di lettura delle immagini, per poter poi usare il linguaggio visivo a scopo didattico, per favorire la creatività dei bambini, per saperne decodificare i segni e far loro scoprire il mondo fantastico dell'arte), A2 (per quegli insegnanti che volessero far sperimentare ai futuri maestri operazioni creative col linguaggio visivo); nei licei scientifici: A, A1, A2. (...) Caratteristiche fondamentali e differenziatrici. Acquisto scaglionato nel tempo (anche nel corso dell'anno) e programmabile secondo la progressione più consona ai programmi di ogni singolo insegnante. Questa trattazione, abbandonando ogni nozionismo e proponendo invece tagli critici ben precisi nello studio della realtà attraverso i sensi, contribuisce, a livello scolastico, a quel più generale recupero dei valori del linguaggio e della creatività (in senso razionale e progettuale, non come qualità esclusiva del genio), che si sta ricercando oggi a molti livelli culturali e sociali nel tentativo di superare alienazione e massificazione. (...) L'elaborazione dei contenuti non poteva che svolgersi quindi nella ricerca della massima aderenza alla realtà nei suoi aspetti forse più complessi e più veri (di carattere strutturale, sociale, culturale, 'concreto') di cui l'immagine è ad un tempo apparenza e riflesso. In questo senso è netta la differenziazione dagli altri testi scolastici del settore, siano essi tradizionali o no, ed è evidente il tentativo di superare lo scollamento in atto tra scuola e realtà. Nel taglio metodologico cui si è appena accennato, l'operatività manuale e mentale (sostenuta in tutti i volumi da proposte molto precise), assume come obiettivi essenziali l'educazione delle capacità di lettura analitica e critica dell'immagine e la sua riprogettazione. Quindi non più ambiguo 'insegnare l'arte' o gelida ricerca stilistica ed esercitazione ad un'abilità manuale senza sbocchi (copia di particolari decorativi), ma neppure studio storiografico specialistico, troppo lontano dalla realtà quotidiana del giovane e quindi, se non opportunamente dimensionato e inquadrato, non compreso. Proprio per ovviare a questa possibile frattura, è stata qui inserita la progettualità, verificabile sia in senso verticale (gruppo A - gruppo B) che in senso orizzontale come metodologia di lavoro che prevede sempre, dopo uno studio analitico sul segno, un intervento creativo atto a trasformare il nostro rapporto con la realtà (creare un'immagine nuova è un atto progettuale, così come lo è l'uso di un materiale nuovo -scheda "La carta"- o un'operazione di analisi strutturale -scheda "Albero"). (...) Veste tipografica. L'elemento più importante e forse più appariscente della veste tipografica (oltre ovviamente all'impaginazione particolarmente curata e all'uso del colore), consiste nel formato (cm.19x27) indubbiamente nuovo per i libri di disegno e che segna il rifiuto della concezione accademica tipo 'album da disegno'. Il volume si inserisce così in maniera paritetica anche a livello visivo tra i testi delle altre materie, caratterizzato da una metodologia scientifica e da contenuti critici che ne sostengono la credibilità formativa al pari del testo di lettere, di matematica o di scienze naturali. D'altra parte le caratteristiche di formato e la suddivisione particolarmente chiara delle parti (tramite pagine nere) ne rende facile e comoda la consultazione, mentre la ricchezza iconografica (circa 1400 immagini) dà risalto ed evidenza ai contenuti." Dalla Scheda informativa per la propaganda scolastica 1976-77.