LETTERE Volume I (1850-1858) Fuori commercio
Giosue Carducci Nobel

LETTERE Volume I (1850-1858)

Prima edizione

  • 1938
  • Note: In 8°, "su carta finissima in nitidissimi caratteri elzeviri", rilegato in tela "con dorso a fregi dorati", sovracoperta di carta, taglio superiore bruno. Ritratto di Carducci in b/n - 1890 - in antiporta. Il ritratto varia nelle ristampe successive: ristampa aprile 1941, ritratto 1857; settembre 1944, ritratto 1871 e 1855. "Il carteggio di Giosue Carducci è così copioso da destare le più vive meraviglie: raggiunge e supera le 30.000 lettere! Quando pensiamo ai suoi scatti e ai rabbuffi e a un certo senso di insofferenza delle cose comuni, proviamo non piccola meraviglia a sapere che egli conservava tutto. Anche la lettera più insulsa; anche la partecipazione di nozze o di morte, anche il biglietto da visita (ce ne sono molte migliaia) egli conservava. Ma ciò che meraviglierà ancora di più è il pensare che per lungo tempo, fino al 1880 o poco dopo, egli stesso raccolse in fasci o pacchi le lettere dei varii mittenti, coprendole con una camicia sulla quale era, della sua bella calligrafia, che usava quando voleva sfoggiare in ischede e coperte, il nome del corrispondente. Dopo, o che il suo daffare aumentasse a tal punto da non lasciargli tempo, o che la corrispondenza diventasse davvero soverchiante, non continuò più in questo costume, ma le lettere le tenne tutte ugualmente: altri che l'aiutavano raccolsero le lettere in mazzo per ordine alfabetico del nome dei corrispondenti, ma molte lettere vennero fuori da varii altri luoghi ove erano andate come smarrite o frammiste a libri e a giornali o in casse fra le altre cose poi dimenticate. - Tutto questo enorme materiale è stato amorosamente spogliato e raccolto entro tante buste e collocato sotto una camicia, o anche più camicie quando la corrispondenza era molto numerosa, per ogni nome, e i nomi sono poi stati distribuiti in ordine alfabetico.": ALBANO SORBELLI, "La Biblioteca, la casa e i manoscritti di Giosue Carducci", Bologna, 1921. Gli anni della bollente e scapigliata giovinezza, e nello stesso tempo ricchi di profondo studio e di pensoso raccoglimento. Gli anni delle scuole degli Scolopii fiorentine, poi della Scuola Normale di Pisa, poi di San Miniato, di Firenze. Gli anni delle prime aspre lotte insieme agli Amici Pedanti, in difesa del classicismo contro il forestierume, il Fanfani, e i vuoti linguaioli. La corrispondenza si svolge entro gli stretti confini di Firenze o al massimo della Toscana, ma compensa con la vivacità e intensità ciò che le manca di estensione; ed ha tutta quella freschezza e confidenza, e quel calore e slancio, frenato qua e là dallo studio e dal puro amore dell'arte, di cui poi il Carducci ci lasciò un delizioso quadro nelle "Risorse di San Miniato". - La pubblicazione di queste lettere fu un avvenimento letterario: costrinse certa critica a correggere certi clichés sul 'Carducci professore'. Nella prosa delle Lettere carducciane "si impone subito la letizia dell'abbandono immediato alle impressioni, alimentato dalla felice ricchezza della vita sentimentale e produttiva di una vivace gamma tematica. L'importanza dell'epistolario invero non consiste soltanto nelle possibilità che offre per la ricostruzione della biografia del Carducci o per l'intelligenza della sua personalità o per l'esegesi della sua poesia, ma sta soprattutto nel valore autonomo di questa scrittura, di monumento insomma oltre che di documento.": GIOVANNI GETTO. "Le lettere pubblicate da Pancrazi nel «Corriere della Sera» sono grandiosamente belle. L'Epistolario son sicuro che rinfrescherà la gloria di Giosuè e di Nicola.": ANTONIO BALDINI, 14 aprile 1937. "Effettivamente abbiamo annunziato per quest'anno la pubblicazione dell'Epistolario carducciano. - Il lavoro di propaganda è già assai avanzato: siamo riusciti a raccogliere importanti gruppi di lettere, fra i quali, interessantissimi, quelli del Chiarini, del Mazzoni, del Del Lungo, ecc. - Il lavoro di copiatura è già a buon punto: penso che s'Ella visitasse il Prof. Sorbelli, potrebbe ricavarne buon materiale per i Suoi articoli.": EZIO DELLA MONICA a PIETRO PANCRAZI, 18 gennaio 1938.