LETTERATURE, STILE, SOCIETÀ Fuori commercio
Bruno Basile Paolo Pullega

LETTERATURE, STILE, SOCIETÀ

Testi e profili di cultura europea VI - XV secolo

Prima edizione

  • 1976
  • Note: Volume 1 , Volume 2 , Volume 3 , Volume 4 . "Eugenio Riccòmini ha curato la documentazione iconografica." "(...) Caratteristiche differenziatrici e scelte metodologiche. Per la prima volta questa antologia raccoglie in una unica prospettiva la letteratura italiana e quelle straniere. L'ottica italocentrica, la cui origine novecentesca va ricondotta all'autarchia culturale del periodo fascista, viene definitivamente abbandonata, a differenza di quanto avviene in antologie anche recenti, che affiancano semplicemente le letterature straniere e quella italiana a mo' di riferimenti, e lasciano alla cultura italiana un primato storicamente ingiustificato. (...). L'idea di letteratura adottata dagli autori non segue criteri estetici. La letteratura perde spesso la propria specificità nel corso dei vari volumi, per confondersi con una nozione estesa di cultura. Da ciò la presenza di numerosi autori 'non letterari', e di fenomeni letterari tralasciati dalla tradizione scolastica perché considerati subalterni (es. la letteratura popolare). Anche la presentazione di quell'elemento che è riconosciuto come più proprio della letteratura, cioè lo stile, rispetta l'impostazione di fondo, che potremmo definire genericamente sociologico-letteraria, ma che non deve essere confusa con facile sociologismo, o con una professione di marxismo volgare o di populismo. L'impronta politica dell'antologia, per la quale gli autori ritengono di aver compiuto un'operazione innovativa nei confronti dello stato attuale di dequalificazione in cui di trova la scuola, consiste nel mediare le scelte politiche dichiarate con scelte di ordine culturale. Gli autori hanno puntato su un rigoroso aggiornamento critico, condotto senza inutili esibizionismi e con la preoccupazione di offrire un'immagine aperta dello svolgersi della cultura occidentale. Molti stereotipi critici scompaiono, per lasciare il posto a più stimolanti e recenti prospettive. Per quanto una antologia sia per definizione una scelta, e non possa aspirare ad offrire un quadro esaustivo, è il caso di segnalare l'ampiezza della selezione, tanto più significativa se paragonata a quella di alcune delle antologie più diffuse e recenti (...). Malgrado alcuni 'minori' italiani siano stati esclusi, e di altri sia stata effettuata una scelta relativamente ridotta, l'antologia conserva un ampio spazio per la letteratura italiana, tale da garantire una sufficiente autonomia di movimento all'insegnante. In ogni caso occorre ricordare che le rinunce ad autori italiani, da un lato toccano autori sempre più 'in disarmo', e dall'altro vanno a vantaggio dei maggiori personaggi e movimenti della cultura europea. È ragionevole pensare che un insegnante intenzionato a far conoscere ai propri studenti queste grandi figure sia intenzionato anche a trascurare gli aspetti più obsoleti e marginali della cultura italiana. L'accezione lata della letteratura che è stata adottata dagli autori trova la sua integrazione nell'apparato illustrativo, il cui valore non è meramente esornativo, ma di vera e propria documentazione iconografica. Pur potendo giovarsi di una propria autonomia, garantita anche dalle didascalie, essa continua da un punto di vista visivo il discorso condotto nell'antologia attraverso i testi letterari. È significativo che la documentazione non si limiti alle arti visive, ma riguardi fenomeni di costume, motivi architettonici ed urbanistici, oggetti d'uso quotidiano (il libro stesso, che viene considerato quindi non soltanto come depositario di un testo scritto, ma anche come prodotto storicamente riconoscibile). I numerosi rinvii alle altre arti, i dati storici e quelli sulla produzione libraria, presentati soprattutto nell'introduzione ai secoli, valgono come altrettanti rinvii alla documentazione iconografica, le cui didascalie a loro volta offrono dati complementari ai testi antologizzati. (...)" Dalla Scheda informativa per la propaganda scolastica 1976-77.