Le opere dei maestri italiani nelle gallerie di Monaco, Dresda e Berlino Fuori commercio
Giovanni Morelli

Le opere dei maestri italiani nelle gallerie di Monaco, Dresda e Berlino

Saggio critico, tradotto dal russo in tedesco da Giovanni Schwarz e dal tedesco in italiano dalla baronessa di K. A.

  • 1886
  • Note: In 8°, pp. XII-471. In copertina e frontespizio: Ivan Lermolieff. Contiene: I. "Monaco" (1. "I veneziani" - 2. "I lombardi" - 3. "I toscani" - 4. "Gli umbri" - 5. "Disegni di maestri italiani nel gabinetto delle stampe") - II. "Dresda" (1. "I ferraresi" - 2. "I veneziani" - 3. "I lombardi" - 4. "I toscani" - 5. "La scuola romana" - 6. "I disegni dei maestri italiani nel così detto gabinetto di stampe in rame") - III. Berlino ("I lombardi"). "Due parole di dichiarazione dell'Autore": "Egregio Signor Zanichelli, prima ch'Ella esponga dietro la vetrina del Suo negozio questo mio libro tradotto in italiano voglia permettermi di ripetere qui in pubblico a Lei ciò ch'io ebbi a dire in privato tanto alla gentilissima traduttrice quanto al defunto di Lei Signor padre, ed è che a me il pensiero di presentare a lettori italiani questo povero libro non mi pareva punto felice. Il tiro mi fu fatto da un carissimo amico e, come ciò suole sempre accadere, colle migliori intenzioni del mondo; riconfermando, senza pensarvi, il detto del prigioniero veneziano: "dagli amici mi salvi Iddio, che dai nemici mi salverò io". Fu lui, che, a mia insaputa, indusse una distinta Signora alemanna, da parecchi anni dimorante in Roma, a sobbarcarsi ad un siffatto lavoro, il quale, se è sempre ingrato e noioso, doveva di necessità riescire doppiamente duro e uggioso a chi, come lei, era straniera e poco famigliare della lingua italiana. E, allorquando la cosa venne a mia cognizione, l'opera era già bell'e avviata, ed a me sarebbe parso scortesia suprema il voler fermare la mano della gentile e generosa traduttrice": IVAN LERMOLIEFF, Bologna, 25 settembre 1885. [Gabriele d'Annunzio s'interessò di quest'opera: ne scrisse a Cesare Zanichelli il 10 marzo 1886.]