Le Odi amatorie Fuori commercio
Orazio

Le Odi amatorie

tradotte da Giovanni Federzoni

A cura di Giovanni Federzoni
  • 1885
  • Note: In 8° grande, pp. 50. Edizione di 80 esemplari in carta a mano. Contiene: I. "A Pirra" (Lib. I, ode V) - II. "A Lidia" (Lib. I, ode VIII) - III. "A Leuconoe" (Lib. I, ode XI) - IV. "A Lidia" (Lib. I, ode XIII) - V. "Palinodia. All'Amica" (Lib. I, ode XVI) - VI. "A Tindari" (Lib. L, ode XVII) - VII. "Glicera" (Lib. I, ode XIX) - VIII. "A Cloe" (Lib. I, ode XXIV) - IX. "A Lidia" (Lib. I, ode XXV) - X. "A Venere" (Lib.I, ode XXX) - XI "Ad Albio Tibullo" (Lib. I, ode XXXIII) - XII. "A Barine" (Lib. II, ode VII) - XIII. "A Lidia" (Lib. III, ode IX) - XIV. "A Lice" (Lib. III, ode X) - XV. "A Mercurio" (Lib. III, ode XI) - XVI. "A Cloride" (Lib. III, ode XV) - XVII. "A Venere" (Lib. III, ode XXVI) - XVIII. "A Galatea" (Lib. III, ode XXVII) - XIX. "A Lide" (Lib. III, ode XXVIII) - XX. "A Venere" (Lib. IV, ode 1) - XXI. "A Ligurino" (Lib. IV, ode X) - XXII. "A Fillide" (Lib. IV, ode XI) - XXIII. "A Lice" (Lib. IV, ode XIII) - XXIV. "A una vecchia lasciva" (Epodo VIII) - XXV. "A Pettio" (Epodo XI) - XXVI. "A una vecchia lasciva" (Epodo XII) - XXVII. "A Neera" (Epodo XV). "Di queste odi amatorie da me, già è qualche anno, ritradotte con intendimento che rendano una imagine sufficiente delle oraziane, quasi rovescio di ricamo; di queste odi, dico, è stata fatta nei passati giorni dal nostro signor ingegnere Petronio Sassòli una edizione di centoventi esemplari. Egli mi domandò questa versione per dedicarne la stampa al n.u. dott. Francesco Cavazza, di cui volle così festeggiare le nozze: al che io consentii volentierissimo, perché mi era occasione di far noto a qualcuno questo mio lavoro. Ma dovetti levarne le traduzioni dei due epodi VIII e XII "in anum libidinosam"; traduzioni che veramente, in una stampa fatta per essere data in dono a gentile signore e signorine, sarebbero state del tutto sconvenienti. Ora per altro ho voluto che lo Zanichelli mi faccia una tiratura speciale di ottanta esemplari, ne' quali siano poste al loro luogo anche le traduzioni dei due epodi scandalosi. Io ho giudicato, (quel che non hanno creduto o forse osato fare finora i traduttori d'Orazio) di dover voltare in italiano i due epodi con quella cruda proprietà di vocaboli che fu usata dal poeta latino. Senonché, temendo di biasimo, perché l'odierna società civile ha bandita dall'onesto parlare si fatta proprietà, mando il piccol numero di copie soltanto agli amici e alle persona discrete": GIOVANNI FEDERZONI. [Già il Federzoni nel 1878 tradusse parte di queste "Odi"]