Note:
In 16°, pp. 300.
"Offerta a Gabriele d'Annunzio: Mi risovvengo, Maestro, nel tardo e solenne autunno che declina, di quell'altra stagione ormai lontana, sotto il cielo basso di una stanza che, difesa da un breve giardino, quasi bagnava nell'acqua, e pur nell'acqua cadevano, fiori delle mura, giù per la dolce china della riva, le ultime rose di novembre, e v'erano nell'aria grave e fiacca del Canalazzo, la tristezza, la tristezza senza consolazione della sera e la campana dei campanile di San Maurizio che mi sembrava senza pietà... GIANNINO OMERO GALLO, Autunno del 1922, a Venezia".
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