La Guerra Fuori commercio
Giosue Carducci Nobel

La Guerra

Ode

  • 1891
  • Note: In 4°, pp.12 + 4 n.n. Nel 1891 uscirono la prima e la seconda edizione, stampate entrambe il 14 novembre in esemplari di lusso in carta a mano. Questa alcaica fu pubblicata il novembre 1891, appena terminata terza conferenza interparlamentare per la pace e quando i 'pacifisti' stavano raccogliendo a Roma, in Campidoglio, il loro terzo congresso per la pace. - In fronte, questa sentenza di Carlo Cattaneo: "Per tutte queste passioni umane la guerra è perpetua sulla terra. Ma la guerra stessa colla conquista, colla schiavitù, colli esilii colle colonie, colle alleanze pone in contatto fra loro le più remote nazioni; fa nascere dalla loro mescolanza nuove stirpi e lingue e religioni e nuove nazioni più civili, ossia più largamente sociali; fonda il diritto delle genti, la società del genere umano, il mondo della filosofia" ("Opere", VI, 333, Firenze 1891). "(...) L'ode è giunta felicemente a 14 strofe (...).": GIOSUE CARDUCCI a CESARE ZANICHELLI, Bologna, 8 novembre 1891. - " Dell'ode c'è che dice che è fatta sugli appunti, altri che è stesa a mo' telegrammi. Tutte mie lodi. Vuol dire ch'è lirica.": GIOSUE CARDUCCI a UGO BRILLI, 23 novembre 1891. - "È un'ode molto complessa, sia per l'argomento che pel pensiero che l'anima. Fu scritta quando in Mondovì s'inaugurò la statua a Carlo Emanuele e muove da una rivista passata dal Re d'Italia ai soldati guardiani sicuri e fedeli delle Alpi. Le tradizioni del vecchio Piemonte rivivono intorno all'effigie del Principe, nel cui animo invitto nacque l'idea di cacciare dall'Italia lo straniero (...). L'ode non poteva essere che guerresca, massime se si pensa che tutte le tradizioni antiche e recenti dei luoghi sono militari e guerresche. Pur tuttavia, il poeta, che è veramente civile, non trae da questo ambiente marziale desideri e aspirazioni di conquista, si compiace e si esalta per quanto vede e sente, vuole che le virtù e i ricordi delle glorie belliche si mantengano vivi e possenti nell'animo del popolo, ma per garantire l'integrità della patria, non per spingerla a dominare le altre nazioni": DOMENICO ZANICHELLI. "Soyez remercié, cher Monsieur le professeur, pour votre précieux envoi, qui m'est doublement cher, puisque vous y avez joint un souvenir de votre main [l'ode "La Guerra"]. Je suis de ceux qui veulent la suppression prochaine de la guerre dans le monde civilisé et qui croient ce rêve réalisable. J'admire pourtant les magnifiques strophes que vous écrivez pour consoler l'humanité de s'être massacré dans le passé. Vous lui montrez que les massacres ont apporté quelque chose à la civilisation même. Cette idée grandiose serait nécessaire surtout, pour nous faire envisager avec moins d'horreur la grande lutte que certains nous font craindre. Mais cette lutte là n'apporterait au monde, cette fois, que la ruine et la haine, et il faut espérer, malgré tout, que nous l'éviterons. - Recevez une fois de plus, cher Monsieur, la profession, l'hommage de ma fidèle admiration.": PIERRE NOHLAC, 27 novembre 1891.