ISTRUZIONE E MOBILITÀ SOCIALE Fuori commercio
Raymond Boudon

ISTRUZIONE E MOBILITÀ SOCIALE

Prima edizione

  • Collana: Collana di Sociologia
  • 1979
  • Note: "Collana di Sociologia" collana diretta da Marzio Barbagli. "Fino a qualche tempo fa di Raymond Boudon si poteva dire che era uno dei più importanti studiosi di metodologia delle scienze sociali e certamente il più importante fra quelli europei. Tuttavia i suoi numerosi lavori erano di metodologia pura, lontani dai problemi affrontati dai sociologi nei paesi in cui si fa ricerca, e per quanto di alto livello davano talvolta l'impressione di essere esercitazioni modellistiche fine a sé stesse. Stanco forse di aspettare inutilmente che qualcuno applicasse i suoi modelli, Boudon si è deciso a scendere in campo affrontando con questo suo lavoro il problema delle relazioni esistenti nelle 'società industriali' fra istruzione e mobilità sociale. (...) Muovendosi a livello macrosociologico, prendendo come unità di analisi non individui ma grossi aggregati, utilizzando variabili strutturali, Boudon elabora e sottopone a verifica un modello esplicativo generale. In sintesi, le conclusioni a cui giunge nella sua analisi sono le seguenti. La maggior parte delle società industriali sono caratterizzate da "una diminuzione lenta ma indiscutibile" delle diseguaglianze di fronte all'istruzione. Ma la struttura scolastica si è evoluta, sotto la spinta della domanda di istruzione, indipendentemente e più rapidamente della struttura sociale. In questa situazione, la relazione tra livello di istruzione individualmente raggiunto e mobilità fra le generazioni non solo è molto ridotta, ma rischia di decrescere al crescere del livello medio di istruzione della popolazione. La convinzione che l'espansione del sistema scolastico, la diminuzione delle diseguaglianze rispetto all'istruzione possa produrre una diminuzione delle diseguaglianze economiche viene seriamente scossa dalla ricerca di Boudon. (...). Accolto prima con indifferenza e freddezza dagli ambienti accademici, il volume di Boudon ha aperto ora un vivace dibattito nelle riviste scientifiche francesi ed americane. Vi è chi è giunto a dire che "L'inegalité des chances" è il libro più importante pubblicato in Francia dopo il "Suicidio" di Durkheim. Anche se questa affermazione può essere esagerata non vi è dubbio che il libro di Boudon è di grande valore. Esso è certamente uno splendido e raro esempio di integrazione tra teoria e ricerca empirica. È al tempo stesso ricco di immaginazione e pieno di rigore. Ma soprattutto è un libro profondamente innovatore. Il mio parere è dunque decisamente favorevole alla sua traduzione in italiano. È un libro di analisi e non di denuncia e dunque non ci si può aspettare che abbia un rapido successo. Ma è un libro che durerà, che per anni sarà un punto di riferimento essenziale. Può aprire degnamente una nuova collana di studi sull'istruzione." MARZIO BARBAGLI, parere sul testo, s.d. (maggio 1977). Traduzione di: Cobalti Antonio Revisione di: Barbagli Marzio Titolo originale dell'opera: L'inégalité des chances Libraire Armand Colin, Parigi, 1973