IL NUOVO ZINGARELLI Fuori commercio
Nicola Zingarelli

IL NUOVO ZINGARELLI

Vocabolario della lingua italiana di Nicola Zingarelli. Undicesima edizione a cura di Miro Dogliotti e Luigi Rosiello 127.000 voci, 65.000 etimologie, 4.300 illustrazioni

Undicesima edizione

A cura di Miro Dogliotti, Luigi Rosiello
  • 1983
  • Note: Undicesima edizione ; Edizione lusso . Lo Zingarelli Gigante : riproduzione tal quale dell'XI edizione aumentata nelle misure del formato e nel corpo del carattere. Sovraccoperta di Anna Zamboni. "IPOTESI DI LAVORO PER L'XI EDIZIONE DEL "VOCABOLARIO DELLA LINGUA ITALIANA" DI NICOLA ZINGARELLI 1. A suggerire un allestimento dell'XI Edizione concorrono, secondo l'Editore, almeno cinque ragioni. Quattro di queste sono interne all'opera: a) immettere nel vocabolario le novità di lessico maturate dal '70 in qua; b) purgare l'attuale edizione di alcune mende, ancorché non infamanti, rilevate dall'uso dopo l'uscita; c) estendere all'edizione maggiore alcune caratteristiche e componenti dell'edizione minore che di questa costituiscono oggettivamente un "qualcosa in più" di segno positivo; d) arricchire il vocabolario nella direzione di quello studio dei dialetti e dei segni non alfabetici oggi emergente all'attenzione della scuola. La quinta ragione è esterna all'opera, commercialmente tattica ma non per ciò marginale: la supposizione abbastanza fondata che siano in cantiere le riedizioni di titoli competitivi (il Garzanti, il Devoto-Oli) e dunque l'opportunità anche per lo "Zingarelli" di una presenza sul mercato debitamente ed esplicitamente rinvigorita, tale e tanta che al momento giusto faccia parlare di sé scatenando un gioco d'attacco senza dubbio più remunerativo del mero arroccamento su conquistati, e ormai quasi decennali, allori. (...)" MIRO DOGLIOTTI, Promemoria 23 maggio 1978. "(...) Il "nuovo Zingarelli", il vocabolario della lingua italiana che in questa XI edizione (...) presenta novemila voci in più rispetto alla precedente edizione del 1970. Al proposito mi si consentirà una digressione in tema: in una serata degli anni Settanta partecipai, in casa di amici, a un giochetto utile e dilettevole: si apre a caso il vocabolario e letta ad alta voce una parola insolita -per esempio "arrabbiaticcio" o "paretaio", ma ce n'è a non finire- si invitano i presenti a scriverne la definizione. Quella sera ne vennero fuori di strabilianti e contraddittorie, nel genere comico-demenziale. Il vocabolario era lo Zingarelli e solo uno, anzi una, di noi ci prendeva sempre; era, mi piace ricordarlo, Elsa Morante. (...)" Da GRAZIA CHERCHI, "Novemila voci in più", «Panorama», 26 ottobre 1986. Un gioco letterario "Il giochino verbale che qui propongo mi sembra facile e divertente, e potrebbe essere fatto anche a scuola: familiarizza con il lessico, con l'arte difficile (anzi, teoricamente impossibile) della sinonimia e della parafrasi, e serve a ripassare gli autori della storia letteraria. Si tratta di riassumere o sintetizzare un autore usando solo parole con l'iniziale del suo nome. Come se l'autore mandasse telegrammi per chiarire natura o finalità del suo lavoro. In questa puntata ho scelto solo autori italiani (o italici, come Ovidio). Ho lasciato perdere la 'h' perché non mi è venuto in mente nessuno. Recupero alla storia letteraria il Cesare Ripa dell'"Iconologia". Per la 'z', divisa tra Zeno, Zena, Zanella, Zuccoli, Zeri e Zevi, ho optato, come finale omaggio al vocabolario, per Zingarelli. (...) Zingarelli. Zibaldoneggiando zimbello zincotipisti zucconi, zittisco zizzanie zelanti zeugmatici." UMBERTO ECO, La bustina di Minerva in «L'Espresso», 27 novembre 1988.