IL NUOVO PROCESSO SOCIETARIO Fuori commercio
Sergio Chiarloni

IL NUOVO PROCESSO SOCIETARIO

d.lgs. 17 gennaio 2003, n.5 artt. 2378, 2409 e 2471 c.c. Commentario diretto da Sergio Chiarloni

Prima edizione

  • Collana: Le riforme del diritto italiano
  • 2004
  • Note: Volume unico , 2004, Aggiornamento 2005. "Commento al d.lgs. 17 gennaio 2003, n.5 e agli artt. 2378, 2409 e 2471 c.c. (con successive modifiche e integrazioni fino al d.lgs. 6 febbraio 2004, n.37)" Con la collaborazione di Chiara Besso, Emanuele Canavese, Antonio Carratta, Filippo Corsini, Eugenio Dalmotto, Giorgio Frus, Luca Negrini, Pier Luca Nela, Gabriella Rampazzi, Alberto Ronco, Davide Turroni. ------------------------------------------------------------------------------------------------------- "Il decreto legislativo 5 del 2003 ha introdotto una nuova disciplina delle controversie societarie che prefigura per un aspetto fondamentale la più generale riforma del codice di procedura civile, ora all'esame del Parlamento a seguito dell'approvazione da parte del governo del relativo disegno di legge delega. Più precisamente, viene anticipato un modello di processo di cognizione che riecheggia l'antica disciplina del procedimento formale nel codice di procedura civile del 1865, imperniata su una fase preparatoria destinata alla precisazione dell'oggetto del giudizio e delle istanze istruttorie per il tramite di scambi di scritture tra le parti senza l'intervento del giudice. A queste novità viene dedicata oltre la metà degli articoli del decreto (artt. 2-18; 20-22). La parte restante della disciplina ha per oggetto tre diverse articolazioni di procedimenti a cognizione sommaria (il c.d. procedimento sommario di cognizione, art. 19; il procedimento anticipatorio autonomo, art. 23, 1° e 4° co.; art. 24, 3° co.; il c.d. procedimento abbreviato, art. 24, 4°, 5°, 6° e 7° co.); i procedimenti alternativi di risoluzione delle controversie (arbitrato, artt. 34-37; conciliazione stragiudiziale artt. 38-40). Qui meritano una segnalazione particolare l'intervento, da tempo richiesto dalla cultura processualistica, indirizzato a mantenere l'efficacia del provvedimento cautelare anticipatorio in mancanza dell'inizio del procedimento di merito, nonché la previsione di un procedimento di cognizione semplificato, che potrebbe costituire in molti casi un'alternativa alle complicazioni del procedimento ordinario, qualora quest'ultimo non trovasse positiva accoglienza da parte degli operatori." Dalla quarta di copertina.