I canti di Mèlitta Fuori commercio
Giuseppe Lipparini

I canti di Mèlitta

Seconda edizione riveduta e aumentata

Seconda edizione

  • 1925
  • Note: In 8°, pp. 104, con xilografle di A. Moroni (20 xilografie nel testo e 6 xilografle a colori f. t.). Edizione rilegata e in brossura. La prima edizione fu edita da G. Puccini e Figli, Ancona, 1910. "I canti di Mèlitta furono subito registrati e lodati da Renato Serra, ed Emilio Cecchi, nei suoi primi studi critici, ad essi dedicava eguale attenzione che ai gozzaniani "Colloqui": fu, nel 1910, una rivelazione poetica.": ARRIGO CAJUMI («Alto Adige», 22 luglio 1951). - "I Canti di Mèlitta ancora oggi stupendi, ancora oggi capaci di scuotere le fibre più impigrite con le loro cadenze erotiche e funebri, sono uno splendido rito propiziatore offerto alle deità inseparabili nell'immaginazione del tempo: le due deità dell'amore e della morte. Sono una potente testimonianza lirica (...). - Poche poesie del tempo sono irrompenti e irresistibili d'eros, come questa fuga a due voci d'amore e di morte.": LORENZO GIUSSO («Giornale dell'Emilia», 5 marzo 1952). Per "I Canti di Mèlitta" si v. anche: G. BORSI («Nuovo Giornale», 4 agosto 1910) - A. ALBERTAZZI («Pungolo», 14-15 agosto 1910) - E. CECCHI («Resto del Carlino», 24 luglio 1910) - E. JANNI («Corriere della Sera», 24 settembre 1910).