GRAMMATICA DELLA LINGUA TEDESCA Fuori commercio
Lorenzo Bianchi Carlo Grunanger

GRAMMATICA DELLA LINGUA TEDESCA

ad uso delle scuole. Con esercizi di taduzione e di conversazione

Prima edizione

  • 1941
  • Note: Copertina illustrata a 3 colori di D.Tofani. Prefazione: "Questa nuova grammatica vuol essere, nell'intenzione degli autori, una guida e uno strumento di lavoro per chi, nella scuola o privatamente, si accinge allo studio della lingua tedesca col proposito di acquistarne una conoscenza larga e sicura, tanto da valersene correttamente e speditamente nella conversazione, nella lettura e nella corrispondenza. A tal fine occorre che il giovane in iscuola, sotto la direzione di un esperto insegnante, e lo studioso per suo conto, rifacciano, con rigore di metodo e in tempo relativamente breve, nella lingua straniera, il cammino già percorso negli studi col sussidio della lingua materna, acquistando la capacità di comunicare ad altri, in tedesco, quel corredo di cognizioni e di esperienze che già possiedono e che costituisce il loro patrimonio spirituale. Troppo spesso i nostri giovani s'illudono che per poter dire di sapere il tedesco, lo spagnolo, il francese o l'inglese, basti saper tradurre, con l'aiuto del vocabolario e della grammatica, dalla lingua straniera nella propria, e viceversa: né si accorgono che quella che essi chiamano traduzione per lo più è soltanto un accozzo informe di parole, che nulla ha che vedere col pensiero espresso nel testo. L'unica via per l'apprendimento di una lingua, sia antica sia moderna, resterà sempre lo studio assiduo, attento e sistematico del lessico; e tale studio, reso più facile in tedesco dal grande numero di derivati e di composti, dai moltissimi imprestiti latini e neolatini, e dalla stessa struttura etimologica della lingua che si esprime nel prevalente accento iniziale, è stato pertanto anche da noi posto a fondamento della nostra grammatica. Importa soprattutto che gli allievi, imparate alcune centinaia di vocaboli fra i più comuni, acquistino al più presto, con l'osservazione e il continuo esercizio, la capacità di derivare da soli dalle parole semplici le composte e le affini, rinnovando così volta per volta il processo creativo che ha promosso lo sviluppo della lingua stessa. (...) Nei nostri giovani, tenuti per le disposizioni dei programmi allo studio delle lingue moderne, si nota oggi ancora, troppo di frequente, una certa inerzia e faciloneria, dovuta a scarsa coscienza del valore che le lingue hanno, sia per la vita pratica, sia per la cultura umanistica e scientifica. Alla nuova generazione che oggi si affaccia alla scena di un mondo molto diverso da quello passato, sia mònito e imperioso incitamento allo studio serio e fecondo l'esempio altissimo del Duce; e si persuadano gli Italiani che anche questa è una forma, e certo non la più trascurabile, di quella autarchia che i tempi e la coscienza nazionale impongono, poiché la conoscenza delle lingue moderne, liberandoci da inutili intermediari e facendoci meglio intendere lo spirito e il genio degli altri popoli, contribuirà validamente alla nostra formazione imperiale e spianerà all'intelligenza italiana la via a sempre nuove e più gloriose conquiste." GLI AUTORI. Uscì solo il primo volume.