FORME E FUNZIONI: TEORIA Fuori commercio
Giuseppe Aricò Mario Casertano Gianfranco Nuzzo

FORME E FUNZIONI: TEORIA

Corso di lingua latina

Prima edizione

  • 1997
  • Note: Teoria , Esercizi 1 , Esercizi 2 . Con salvagente. "(...) Questo nuovo Corso di Latino merita, mea quidem sententia, di essere pubblicato. Ho molto apprezzato sia la parte teorica, sia lo specimen della parte pratica. La prima unisce un'impeccabile scientificità alla chiarezza e scioltezza dell'esposizione. C'è, a monte, una sicura conoscenza del latino e, direi, anche della grammatica storica del latino, nonché di nozioni teoriche linguistico-grammaticali aggiornate; il tutto non pesa sulla trattazione, che non è affatto uno di quei mattoni indigeribili dai sempre più delicati stomaci dei discenti 14/15 enni, ma risulta estremamente limpida e dimostra buona qualità divulgativa. Riguardo alla terza declinazione, la scelta di non parlare nemmeno più di parisillabi e di imparisillabi è indubbiamente coraggiosa (...); tuttavia, il quadro complessivo emerge egualmente nitido e didatticamente felice, per cui ritengo che si possa avallare la prova. La trattazione per temi si incontra, a dire il vero, anche in altri manuali di latino. (...) Inviterei l'autore (o gli autori) a spiegare in una nota come la distinzione parisillabi/imparisillabi si sia imposta per una mera utilità pratica (...), ma non abbia alcun fondamento scientifico e possa essee tranquillamente accantonata senza pregiudizio per l'efficacia didattica. (...) In generale, la parte pratica mi pare bene impostata; gli esercizi sono opportunamente graduati. Apprezzabile l'uso, nei limiti del possibile, di frasi e testi d'autore." GABRIELE BURZACCHINI, parere sul testo, 1 maggio 1990. "Il testo presenta come novità dichiarata l'abbandono della distinzione tra parisillabi e imparisillabi nella terza declinazione. Ciò mi trova pienamente consenziente: nel mio "Latino e greco" è già stata soppressa, sia perché da tempo abbandonata dalle grammatiche scientifiche, sia perché costringe poi a spiegare le numerose eccezioni, sia in quanto il confronto con la declinazione greca porta automaticamente a considerare piuttosto il tema del nome (in vocale, in consonante ecc.) che il numero delle silabe. È anche interessante l'idea di fornire elementi utili per la ricerca del nominativo (che è la forma che si trova sui vocabolari), per non far rimpiangere la cosiddetta funzionalità didattica della distinzione tra parisillabi e imparisillabi. (...) Per quanto riguarda gli esercizi, gli autori mettono in evidenza che hanno fatto ricorso sempre a frasi d'autore. Criterio senza dubbio valido, ma che forse provoca qualche difficoltà nella scelta dei vocaboli che sono proposti per la memorizzazione. La scelta è condizionata dalle frasi d'autore, che a volte sono autori della tarda latinità. Si è pertanto costretti a rinunciare a prendere come oggetto di studio il vocabolario di base, partendo da un numero ristretto di vocaboli più usuali presso gli autori classici, da allargare via via, ma sempre secondo la frequenza. D'altra parte è un'impasse da cui è difficile uscire. Un'altra interessante iniziativa è l'introduzione, qua e là, di schede linguistico-antiquarie. Come esempio è riportata una scheda sui termini di parentela in latino, che ne mette bene in evidenza la peculiarità. (...) Tra gli esercizi, oltre alle solite frasi da tradurre, ci sono prove diverse: ricorrente è un esercizio d'integrazione abbastanza utile; l'integrazione va fatta usando vocaboli dati che sono da declinare. (...) Si dà anche spazio (forse un po' troppo) a versioni dall'italiano. (...) L'impressione generale è comunque che si tratti di un lavoro serio e piuttosto interessante." MELINA INSOLERA, parere sul testo, 7 giugno 1990. Revisione di: Cesaretti Maria Pia

FORME E FUNZIONI: TEORIA

Corso di lingua latina

ISBN 9788808096722 - Brossura, 19,7x26,5 - 1997

FORME E FUNZIONI: ESERCIZI 1

Corso di lingua latina

ISBN 9788808224484 - Brossura, 19,7x26,5 - 1997