Fondamenti della meccanica atomica Fuori commercio
Enrico Persico

Fondamenti della meccanica atomica

  • 1936
  • Note: In 8°, pp. 510, con figure. Rilegato. In testa al frontespizio: Trattato generale di Fisica a cura del Consiglio Nazionale delle Ricerche, 2. "Questa pubblicazione è la prima del genere che compare nella letteratura di Fisica italiana e ben merita per la chiarezza dell'esposizione in argomenti nuovi e difficoltosi la simpatia e la stima degli studiosi di Fisica quantistica.": «Rivista di Fisica Matematica e Scienze Naturali». Nel 1949 la casa editrice Prentice-Hall pubblicò la traduzione in lingua inglese. "MECCANICA ATOMICA Dalla meccanica di Galileo e Newton, elaborate e perfezionate in seguito, derivano le applicazioni e gli artifici utilizzati dalla tecnica moderna per risolvere i problemi inerenti alle costruzioni e ai congegni richiesti dal viver civile. è da questa meccanica che sono ispirati i calcoli degli astronomi relativi alle peregrinazioni celesti dei mondi che popolano l'universo. Ma sanno i tecnici quali difficoltà si incontrano quando si vuole inquadrare in relazioni analitiche le disposizioni che presentano i casi pratici e soprattutto quando da queste relazioni si vuole dedurre le espressioni numeriche necessarie alle realizzazioni concrete. E sanno gli astronomi a quali accorgimenti speciali debbono ricorrere tutte le volte che desiderano rendersi conto delle particolarità proprie del moto di un sistema in apparenza così poco complicato come quello in cui tre soli corpi si trovano in presenza l'uno dell'altro. Appena si è conseguita la nozione che l'atomo non è un punto, o una sferetta omogenea, ma si compone di un certo numero di parti (nucleo ed elettroni) si è tentato trasportare in questo minutissimo sistema l'uso delle equazioni di moto utili nella scala ordinaria, quelle della meccanica e quelle della elettrodinamica. Si prevedeva che, in un mondo di così piccole dimensioni e tuttavia tanto complicato, le difficoltà incontrate altrove dal tecnico o dall'astronomo dovessero essere pel fisico esaltate oltre misura e fin dalla partenza si era disposti a contentarsi di raggiungere approssimazioni più o meno grossolane. E poiché l'uso della meccanica e della elettrodinamica presuppone una figurazione concreta della struttura atomica, si sono messi alla prova modelli diversi dell'atomo. Ma dopo molti tentativi, proprio di fronte a quello dei modelli che per molte ragioni doveva esser considerato il più soddisfacente, si dovette concludere che la meccanica classica cadeva in difetto nel mondo atomico non solo a causa della complessità del sistema in considerazione. La meccanica e l'elettrodinamica classiche, così come erano, non potevano spiegare i fenomeni di assorbimento e di emissione delle radiazioni dalla materia, era necessario modificarle in modo non trascurabile per renderle valide a questo scopo. Si sono così fatti strappi considerevoli alle concezioni classiche ed è nata una prima quantistica che rispondeva ai più immediati bisogni del fisico pur non lasciando a nessuno, e al fisico meno che agli altri, lo spirito convinto e riposato. Si è cioè iniziato un periodo di transizione in cui la soddisfazione per alcuni successi non ha mai dominato il disagio creato dai mezzi ibridi con cui essi erano conseguiti. Ma nel 1925 per opera di Heisenberg principalmente è stato messo in chiaro che l'errore stava nell'attribuire alle entità atomiche le caratteristiche dedotte dai nostri concetti intuitivi dei corpi e dei loro movimenti. Si è visto che coll'uso dei modelli noi facevamo illazioni non consentite nemmeno dall'esperienza, che non ci rivela direttamente gli enti che costituiscono l'atomo, ma solo ci fornisce la nozione dei loro stati di energia. Su questi soli quindi bisogna contare per tradurre matematicamente le leggi che governano il mondo atomico. Di qui hanno preso origine le due meccaniche quantistiche moderne, quella ondulatoria di de Broglie e Schrödinger e quella delle matrici di Heisenberg, di cui in modo sistematico si occupa il libro del prof. E. Persico nelle parti seconda e terza. In ognuna di esse una introduzione matematica limpida e semplice, per quanto è consentito dall'argomento non elementare, permette allo studioso di entrare rapidamente in possesso dei mezzi analitici necessari a padroneggiare la trattazione specifica dei principali problemi fisici che sono stati affrontati dalle due meccaniche. Non conosciamo opera anche della letteratura straniera che per completezza e perspicuità possa esser paragonata a questa del prof. Persico. Su tutto il materiale del libro poi il primo capitolo getta una vivida luce. In questo primo capitolo con eleganza di forma e rapidità di sintesi viene infatti data una veduta d'insieme dell'evoluzione della meccanica dell'atomo seguendo il suo svolgimento storico quale è stato determinato dal succedersi dei trionfi e delle delusioni teorico sperimentali. Questo capitolo merita di esser letto anche da chi non intenda farsi quella preparazione ai metodi fisico-matematici a cui è riservato il resto dell'opera. E questa in ogni caso farà una efficace propaganda agli indirizzi teorici della fisica, di cui fin qui non si poteva avere notizia che attraverso a sparpagliati e non omogenei lavori originali." RITA BRUNETTI, «Sapere», 30 settembre 1936, p. 189.