Dante ne' tempi di Dante Fuori commercio
Isidoro Del Lungo

Dante ne' tempi di Dante

Ritratti e studi

  • 1888
  • Note: In 16°, pp. V-482. Dedica: "Alla memoria di Angiolo del Lungo". È il primo volume di studi danteschi di Isidoro Del Lungo preparato per Zanichelli: seguirà nel 1898, "Dal secolo e dal poema di Dante". Al lettore: "Studiare Dante con la notizia esatta e il retto sentimento de' fatti dai quali egli trasse argomento e ispirazione; studiarlo, negli scritti suoi e nella vita, facendoci, quanto è possibile, uomini del suo tempo: questo è il concetto informativo degli Scritti che seguono, e che io intendo significare col titolo sotto il quale li raccolgo. Prego gli studiosi a considerarli siccome tentativo e saggio d'una illustrazione del contenuto storico politico e morale del Sacro Poema, alquanto diversa dai libri espressamente storici che sul secolo di Dante, pure a illustrazione del Poema, si hanno a stampa fin ora. (...)" ISIDORO del LUNGO, Firenze, nel maggio del 1888. Contiene: 1. "La gente nuova in Firenze ai tempi di Dante". - 2. "Trecento illustre fiorentino". - 3. "Guglielmo di Durfort a Campaldino" [Storia dell'intervento alla celebre battaglia del gentiluomo d'oltremonte, consigliere d'Amerigo di Narbona, capitano de' guelfi fiorentini]. - 4 "Un'altra memoria di Campaldino" (Illustrazione di una iscrizione del secolo XVII "la quale dimostra come le memorie repubblicane e gli affetti lungamente sopravvissero"). - 5. Peripezia d'una frase dantesca [Trattasi dell' Inferno, XVIII, 66: "Via Ruffian; qui non son femmine da conio"; e più precisamente delle varie interpretazioni della parola 'conio']. - 6. "Una famiglia di Guelfi Pisani de' tempi di Dante" (Illustrazione storica dell'episodio del 'giudice Nin gentil': "Purgatorio", VIIII) - 7. Nell' "Antenora" [Riguarda la collocazione precisa del gruppo dantesco dei due traditori, Ugolino e Ruggeri]. - 8. "Dante e gli Estensi". - 9. "La tenzone di Dante con Forese Donati" [Il Del Lungo, che ha rivendicato alla 'poesia mondana' di Dante i sonetti scambiatisi tra il Dante e Forese Donati, stabilisce a quali periodi di tal lirica appartenga la Tenzone]. - 9 "Protestatio Dini Compagni" [É noto il famoso atto di protesta col quale I'autore della "Cronica" poté, invocando il non ancora trascorso anno del suo priorato, salvarsi dal confino. Si pone la questione: se Dino, per salvarsi, non si sia anche giovato dell'autorità di Andrea da Cerreto, col quale - quando il Cerreto era semplice legista - si era consigliato]. "La ringrazio della cortese sua degli 8, che ho ricevuto con qualche ritardo in campagna. I miei "Studi danteschi", de' quali Le ha parlato l'egregio cav. Masi, darebbero materia a un volume della mole di quella ch'io credo appartenere alla sua Collezione maggiore (dove son pubblicati gli 'Studi' del D'Ancona, il 'Pepoli' del Gozzadini, ecc.); e a quella veramente io pensava. Ma se par preferibile forse, com'Ella mi scrive, "un volume elzeviriano", io non ho difficoltà a trasceglierne alcuni: con questo però, che se il volumetto avrà buona accoglienza, resti inteso fra noi di pubblicarne poi un altro. Per indicarle con precisione, secondo il giusto suo desiderio, quali "Studi" comporrebbero il volumetto, e di quante pagine pressappoco verrebbe, sarà bene ch'Ella mi mandi uno de' Suoi elzeviriani (di prosa), del carattere e forma appunto in che Le piacerebbe stampare il mio. (...)": ISIDORO DEL LUNGO a NICOLA ZANICHELLI, San Donato in collina, 16 ottobre 1882. - "In risposta alla cortese sua del 24, confermo ciò che l'egregio prof. Fiorini Le disse, che volentieri' io raccoglierà in un volume della sua Collezione in 16° alcuni miei scritti, danteschi, parte già pubblicati sparsamente, e due che verrebbero a luce in qualche Rivista. Avrebbero corredo di documenti, che serberei a pie' del volume. Il titolo di questo, "Dante ne' tempi di Dante". Credo ch'Ella non intenda fare stereotipia, e che la cessione della proprietà sia limitata a un dato numero d'anni. Il compenso gradirei non fosse minore di lire cinquecento, non soverchio a un volume d'argomento dantesco e di ricerche originali, con documenti. E un piccol numero di copie in dono. Desidererei che la stampa cominciasse subito. Manderei originale chiaro e netto, quasi tutto stampato, e perciò di facile composizione. Sulle bozze, che vorrei pulite e accurate, farei, oltre le tipografiche, poche o punte correzioni. (...)": id., Firenze, 30 gennaio 1887.