CULTURE Fuori commercio
Pietro Bonfiglioli Marzio Marzaduri

CULTURE

Prima edizione

  • 1970
  • Note: Dall'antichità al Settecento , Ottocento e Novecento , Ottocento , Novecento . Indice delle parti prima e seconda. Progetto, scelta e revisione a cura di Pietro Bonfiglioli e Marzio Marzaduri. Collaboratori: Alessandro Russo, Enzo Schiavina, Laura Fuzzi Marri, Marisa Premuda, Bernardo Farolfi, Roberto Finzi, Romano Luperini, Vittorio Boarini, Camillo Daneo, Rosalba Bellino, Giorgio Testa, Licia Bertani, Wanda Bergamini. Coordinatore, Claudio Altarocca. Grafica di Duilio Leonardi. Rilegato e in brossura. "(...) Caratteristiche fondamentali e differenziatrici. Nell'antologia "Culture" la presentazione contemporanea e parallela della storia civile e della storia letteraria dà subito l'impressione che l'opera sia stata concepita come un complesso organico. A differenza delle altre antologie non vi è netta distinzione tra le varie materie. Complesso organico vuol dire che le pagine di storia vengono integrate da pagine di letteratura e viceversa, in modo che la comprensione di un periodo storico viene ampliata e approfondita per mezzo di una testimonianza letteraria contemporanea, così come un brano narrativo o poetico viene colto in tutto il suo valore se inserito nel contesto storico-sociale che lo ha espresso. (...) Questi nessi, questi legami, queste correlazioni sono rinforzati e approfonditi dalla rubrica "Temi di ricerca", che suggerisce una serie di accostamenti fra i brani dell'antologia (...). Gli autori hanno ritenuto che il criterio storico-cronologico fosse l'unico capace di coordinare ed organizzare i molteplici fattori che concorrono alla formazione culturale degli allievi. Ampiezza di orizzonti. "Culture" dilata la consueta e angusta impostazione dei testi di cultura generale aprendo consapevolmente il discorso in tre direzioni: a. Impostazione storiografica non italo-centrica (...) b. Scelta di autori stranieri (...) c. Rilievo dei problemi sociali e scientifici (...) Impegno educativo. Una idea semplice sta alla base di questa antologia: la possibilità di accesso a tutte le facoltà universitarie, sia pure attraverso corsi speciali, dei diplomati degli istituti professionali, l'accento posto dai programmi ministeriali sull'importanza della formazione culturale degli allievi, di recente vigorosamente ribadito nelle avvertenze ai nuovi programmi, la stessa imminenza della riforma delle scuole superiori, hanno reso evidente che l'istituto professionale non può e non deve essere considerato una sottoscuola. Il problema non è di scegliere fra le correnti culturali e le opere letterarie più importanti quelle che possono essere presentate anche agli studenti degli istituti professionali. Queste correnti e queste opere devono essere presentate (se non si vuole formare dei sottocittadini). Si tratta di trovarne il modo. Da tutto ciò consegue: a. Scelte delle pagine più significative della letteratura italiana e straniera. Tutti i grandi scrittori sono presenti nell'antologia con le loro pagine più significative. b. Apparato didattico esauriente. (...) c. Superamento delle difficoltà attraverso la provocazione degli interessi dei ragazzi. Gli autori sono perfettamente consapevoli del fatto che alcuni di brani presentati potrebbero a prima vista essere giudicati scolasticamente difficili. Ma sono convinti (ed è una convinzione maturata in anni di insegnamento) che le apparenti difficoltà possono essere superate facendo appello, anzi provocando l'interesse dei ragazzi. Di più, ritengono che l'interesse sia la sola misura della comprensibilità di un testo, nel senso che se manca l'interesse anche il passo apparentemente più facile può non lasciare alcuna traccia nel ragazzo. I ragazzi vogliono sapere qualcosa, anzi molto, sui grandi temi del nostro tempo: il colonialismo, il razzismo, la coesistenza, il lavoro nella grande fabbrica, l'automazione, l'industria dell'informazione, la psicanalisi, i rapporti giovani-famiglia, le grandi scoperte biologiche e così via. Tutti questi temi sono presenti nell'antologia. Del resto anche i grandi autori, non solo quelli moderni (...), sono capaci di stimolare l'intelligenza dei ragazzi molto più di autori secondari. (...)" Dalla Scheda informativa.