COMMUNICATION TASKS Fuori commercio
Giuliano Iantorno Penna d'oro Mario Papa Penna d'oro

COMMUNICATION TASKS

Prima edizione

  • 1982
  • Note: Student's Book , Confezione 4 audiocassette , Audiocassetta allievi , Teacher's Book . Nel marzo 1986 l'editore Addison-Wesley pubblicò un'edizione di questo corso, dal titolo "Turning Points". ""Communication Tasks" è un corso di lingua inglese indirizzato agli studenti delle scuole italiane. Esso contiene materiale linguistico, sia orale che scritto, vario e motivante che può essere utilizzato immediatamente dagli studenti a fini comunicativi. Questo materiale è stato organizzato e graduato secondo criteri funzionali, senza però trascurare un'accurata progressione delle strutture più importanti della lingua inglese. Gli studenti si esercitano attivamente all'uso di importanti funzioni comunicative, come descrivere, dare istruzioni, narrare, ecc. Notevole importanza è stata data, inoltre, allo sviluppo delle abilità di organizzazione del discorso nell'ambito delle più comuni situazioni di comunicazione. "Communication Tasks" è costituito da 45 unità didattiche. Ogni unità, divisa in 'tasks', prevede lo sviluppo integrato non solo delle quattro abilità linguistiche di base (listening, speaking, reading, writing), ma anche di altre importanti abilità quali prendere note, riassumere, rispondere a questionari, ecc. Le funzioni comunicative presentate nei dialoghi vengono riprese ed esercitate nei tasks. In ognuno di essi sono previste alcune attività che gli allievi devono svolgere a coppie (pair work). La caratteristica delle esercitazioni è costituita dal fatto che tra i due allievi che compongono la coppia esiste un divario di informazione (information gap). Ciò consente di svolgere l'esercitazione in una situazione simile a una reale situazione di comunicazione. "Communication Tasks" è accompagnato da una guida didattica che consente di sfruttare pienamente tutte le possibilità offerte dal corso e da una serie di cassette che contengono le registrazioni di tutti i dialoghi, degli esercizi di comprensione uditiva, degli open dialogues, delle canzoni e delle poesie." Dalla quarta di copertina. "Pensammo di preparare il progetto per un nuovo corso della scuola media che avrebbe dovuto essere veramente innovativo e portare gli studenti a un uso effettivo della lingua, seppur in situazioni semplici e familiari. «Mario, che dici? 'U vulesseme fa nuie 'nu corso pa' scola media?» «Giulià, ce steve pensann' 'a 'nu poco 'e tiemp' pur'io. Ma è'na cosa cumplicata.» «Ma tu hai visto cosa c'è in giro? Ancora libri solo con regole di grammatica ed esercizi di traduzione. 'Na cosa megli' 'a facimm' sicuramente.» «Certo che è 'n'impegno notevole. Che dice, 'a Zanichelli sarebbe interessata?» «Io penso di sì. A ogni modo, si 'nun è interessata 'a Zanichelli, te pare che nun truvamm' 'nato editore? Oramai ci conoscono tutti in Italia e penso che la maggior parte degli addetti ai lavori sarebbe interessata.» «Però se facimm' 'nu libro pa' scola media, adda essere nuovo e fatto sulo ra nuie.» «E certo. E chi adda fa, sinò?» «Voglio dire, senza autori inglesi, o adattamenti di testi della Longman, come fa la Zanichelli.» «E nuie ci'o dicimme a Enriques. Se accetta la proposta deve essere un libro solo Zanichelli e avere solo noi come autori.» «Sì, pecchè si faccimm' 'o sfuorz', almeno nun facimm' 'a fine 'e "Communicating Strategies", arò aimm' fatte chella fatica pe' piglià l'uno per cento!» «No, chest'adda essere la nostra Opus Maius.» «E allora coram' facimm'? Prepariamo un progetto e poi ne parliamo a Federico Enriques?» «Mi sembra una buona idea.» «E allora, al lavoro, Giulià!» Preparammo un progetto molto dettagliato e lo inviammo al dottor Enriques, direttore generale della Zanichelli, di-cendogli anche della nostra volontà di produrre il corso da soli. Il dottore Enriques ci rispose subito dicendosi interessato alla proposta e d'accordo con noi nel produrre, dopo tanti anni di adattamenti di corsi pubblicati prima in Gran Bretagna, un corso Zanichelli. Ci disse anche che, per quanto riguardava tutti i punti contrattuali, ci saremmo incontrati dopo una quindicina di giorni a Napoli e ne avremmo discusso insieme. «Giulià, Federico ha accettato. Maronn', mo veramente ci aimma impegnà.» «Vedrai che faremo 'na bella cosa.» «Ne sono sicuro. Però, nun ci aimma fa fa fess' nel contratto. Nuie simme ancora troppo inesperti a fa'cuntratt 'e libre.» «E va be', stiamo attenti.» «Sient', Giulià. Facimm' 'na cosa. Primm 'e ì a Napoli all'appuntamento cu' Federico tra quindici giorni, cercamm' e sturià tutti i punti contrattuali e prepariamoci a fare noi una serie di proposte.» «Giusto. Accussì iamm' preparar' a fa l'esame!» (...) Ci incontrammo a Napoli, presso la sede della Zanichelli, allora in via Crispi, e l'incontro tra noi e Federico Enriques, che era accompagnato da Miro Dogliotti, il direttore editoriale, durò circa quattro ore. Ci furono momenti, abbiamo saputo poi in seguito da Dogliotti, in cui Federico stava quasi per abbandonare il progetto, viste le nostre richieste. Però, cedendo noi su alcuni punti e loro su altri, alla fine raggiungemmo un accordo soddisfacente per entrambe le parti." Da MARIO PAPA, "A modo mio. Un'autobiografia professionale", Bologna Zanichelli 2004, pp. 117-119.