Colloqui e profili Fuori commercio
Giuliano Donati-Petteni

Colloqui e profili

  • 1925
  • Note: In 16°, pp. 232. Contiene: "A. Vivanti - E. Romagnoli - G. da Verona - G. A. Borgese - A. Gatti - G. Bertacchi - A. Negri - G. Previati - Il convegno dei Poeti - C. Roccatagliata Ceccardi - P. Schinetti - A. Osimo - F. Pasini - A. Locatelli - T. Gallarati Scotti - M. Praga - D. Niccodemi - R. Calzini - G. Rocca - E. Donadoni - A. Galletti". "Le mando il manoscritto dei "Colloqui e Profili" definitivamente corretto. Nulla è più da aggiungere, nulla da togliere (...). - L'opera mi sembra viva, interessante, tale da ottenere successo di consensi e di vendita anche in tempi iniqui. Sarei venuto io stesso a portarla se non fossi molto ammalato. - Ho dedicato il volume a Ettore Romagnoli perché ne amo e ne sento il genio, anche se dissentiamo in molte cose. (...)": GIULIANO DONATI-PETTENI a OLIVIERO FRANCHI, 24 marzo 1924. - (...) "Colgo l'occasione per raccomandarle il mio libro. Non tema: avrà fortuna. Presto entrerò in Sanatorio. Ho lasciato la scuola: era necessario (...). - S'Ella mi pubblicasse il libro io potrei più facilmente avere l'aiuto di persone elevate, che ivi ricordo, e delle quali ho bisogno. (...)": id., Milano, 12 novembre 1924. "So che Lei ha mostrato, con atti e non con parole, di volere molto bene al prof. Donati-Petteni e credo che una mia ulteriore sollecitazione in favore di lui possa sembrarLe affatto superflua; ma ho visto questo povero e valoroso amico in condizioni tristissime. Costretto a rinunziare per ora al pubblico insegnamento, dovrà tra poco ridursi a cercare sollievo al male che lo affligge nelle cure di un sanatorio: può immaginare con quale disagio e dolore della sua famiglia. Egli è fortissimo in verità contro gli assalti della sventura, che da quando ha compiuto così nobilmente il suo dovere in guerra non gli ha mai dato tregua. Ma un'ansietà, ragionevolissima del resto, lo turba in questo momento: l'incertezza sulla pubblicazione del suo nuovo libro affidato alla Ditta Zanichelli. Egli vorrebbe vedere stampate queste pagine, dalle quali si ripromette non tanto il vantaggio di un lucro materiale quanto conforto di una legittima soddisfazione, la quale gli darebbe animo a pensare opere di maggior lena, anzi a prepararle sollecitamente, avendone già steso il disegno nella sua mente sempre alacre e infaticabile. È questa la suprema soddisfazione che gli avanza nella vita. E io spero che, se non si oppongono gravi ostacoli impreveduti, Ella possa mandare presto la lieta notizia che il desiderio del prof. Donati è stato soddisfatto. (...).": PIO SCHINETTI a OLIVIERO FRANCHI, Milano, 15 dicembre 1924. "Il suo telegramma mi ha reso tanto felice, La ringrazio dal profondo del cuore. Da questo libro mi riprometto bene perché agile, interessante, piacevole, vario (...). Lunedì entro in Sanatorio. Nessuna paura: guarirò.": GIULIANO DONATI PETTENI a OLIVIERO FRANCHI, Milano, 2 gennaio 1925.