Cadore Fuori commercio
Giosue Carducci Nobel

Cadore

Ode

Prima edizione

  • 1892
  • Note: In 4°, pp.15 + 5 n. n., con tavola (Piazza Tiziano in Pieve di Cadore). "Finito di stampare il 19 settembre 1892". Nello stesso anno uscirono la prima e la seconda edizione. Di proprio pugno il Poeta corresse sulle bozze 'Giosué' in 'Giosue'. L'ode fu scritta a Misurina nel Cadore nel 1892, e pubblicata il 20 settembre dello stesso anno. Fu ispirata dalla vista di due monumenti che sorgono a Pieve, nella Piazza del Comune: l'uno a Tiziano Vecellio, l'altro a Pier Fortunato Calvi, l'eroico difensore del Cadore nel 1848. "Il canto pe'l 20 settembre è "Cadore. Combattimenti del '48 e Pietro Calvi".": GIOSUE CARDUCCI a CESARE ZANICHELLI, 28 agosto 1892. "Seduto innanzi a una finestra spalancata dalla quale mi appare la statua di Tiziano Vecellio, sto scrivendo un'ode al Cadore.": GIOSUE CARDUCCI a RENATO FUCINI, luglio 1892. "Il Libraio Loescher non aveva più ieri sera una sola copia di "Cadore", messo in vendita due giorni prima e spedito a centinaia di copie a tutti i librai d'Italia.": A. GABRIELLI, «L'Opinione» (Roma), 23 settembre 1892. Lettera del Carducci al Sindaco di Noale: "Firenze, 3 ottobre 1892 - Ill.mo sig. Sindaco, Ringrazio V. S. dei sentimenti ch'Ella mi significa a nome di cotesto popolo, che ebbe il vanto di Pietro Calvi. Dire degli eroi, segnatamente di quelli che diedero l'anima e il sangue al dovere e alle sante idealità, è ufficio e pregio della poesia: compenso unico e supremo al poeta che i popoli si commovano a ora a quei detti; e ricordino, e imparino." Al Sindaco di Pieve del Cadore: "Bologna, 10 gennaio 1893 - Ill. Signor Sindaco, Sento profondamente tutto che Ella mi dice da parte del suo nobile popolo. Quanto fui contento e superbo come italiano, di conoscere il Cadore! Ciò che io potei scrivere fu inspirato dalla verità ed è forse meno di ciò che penso. Ella e i Suoi popolani sono troppo buoni. Ma certo la loro approvazione è il miglior compenso al poeta. Non mai ebbi tanto alto premio. Grazie di cuore.": GIOSUE CARDUCCI. "Cesare Zanichelli, con voce sommessa e col fare un po' impacciato di quando dubitava esporsi a un rifiuto, mi disse, di là dal suo banco: - Senta Albertazzi, l'ode al Cadore è un po' difficile per il grosso pubblico: non Le pare? Il professore gradirebbe un articolo illustrativo da dare al 'Carlino'. Lo farebbe Lei? - Pensai un poco e poi risposi: - A un patto: il Professore veda l'articolo prima che lo diate al giornale. - Il Carducci acconsentì: solo tolse il cappello perché conteneva troppe lodi.": ADOLFO ALBERTAZZI, "Il Carducci in professione d'uomo. Ricordi e aneddoti", Lanciano 1921.