Bologna d'una volta Fuori commercio
Antonio Fiacchi

Bologna d'una volta

Ricordi di giovinezza narrati dal "Sgner Pirein alla so Ergia". A cura di Oreste Trebbi. Seconda edizione con aggiunte

Seconda edizione

A cura di Oreste Trebbi
  • 1913
  • Note: In 16°, pp. 216, con 80 illustrazioni e disegni di A. Majani. La prima edizione era stata pubblicata da G. Bertero, Roma, 1892. "Mia diletta Ergia, L'è tant che vado ruminando, com dseva qla cavra, di lasciarti un ricordo che serva di retaggio alla nostra famiglia, e siccome il patrimonio si riduce alle zangotoline di casa e a quel poco di pensione purché tu procuri di star sempre dentro ai 21 anni di età, perché dopo, purtroppo, non ti tocca più un centesimo che anche quella lì è una bella idea di dire che di 22 anni non si debba più sentire la languidezza di stomaco, così ho pensato di dettare tutte le rimembranze della mia giovinezza, conservate sinora nel museo del mio cerebro, che avevo fatto dei nodi nel cervello per ricordarmi, come si fa nelle punte dei fazzoletti. - Sicura, io mi accingo a raccontarti un po' di cronaca dla nostra Bulogna di quaranta anni sono venendo in giù; ma non nei fatti salienti e che lasciarono traccia nella storia, ché a quelli ci pensa lei, ma invece della vita intima, cioè dei tipi singolari che si vedevano passeggiare per le contrade di Bologna ricostruita com l'era allòura. - Soltanto non sperare, mia cara figlia, che io tenga in ciò l'ordine cronologico, perché di cronologia la mi testa en n'ha mai vlò savèir, e quindi mi cadrà facilmente, com dseva quei che aveva il raffreddore, di riunire insieme dei tipi vissuti in epoche diverse, e fatti successi uno in un anno e uno in un altro in un medesimo capitolo; prima perché così esige l'economia dell'opera, come dicono gli scrittori di polso, che ì sran po i mèdich, e poi perché dettando a me stesso, privo come sono del segretario, non è possibile possa ricordarmi le epoche, togliendo tutto, come ho detto, dalla memoria, senza la scorta di appunti scritti o stampati, ed è per questo che sono senza scorta, perché non sono uno svaligiatore delle opere altrui (...). EL SGNER PIREIN".