Albo carducciano Fuori commercio
Giuseppe Fumagalli Filippo Salveraglio

Albo carducciano

Iconografia della vita e delle opere di Giosue Carducci

  • 1909
  • Note: In 8° album, pp. XXII-280, con 417 zincotipie e una fotoincisione. Contiene: "I. Ritratti (1. Fotografie e incisioni derivate direttamente da fotografie - 2. Istantanee e gruppi - 3. Quadri, disegni, incisioni - 4. Busti e bassorilievi - 5. Dopo la morte) - II. La famiglia - III. Iconografia della vita (1. Vita intima e familiare: 1835-1856) - IV. Iconografia della vita (2. Vita intima e familiare: 1857-1907) - V. Iconografia della vita (3. Vita letteraria e dell'insegnamento) - VI. Iconografia della vita (4. Vita politica) - VII. Autografi - VIII. Edizioni - IX. Iconografia delle Opere (1. L'Italia cantata nei versi del Carducci) - X. Iconografia delle Opere (2. Altri soggetti cantati dal Carducci) - XI. Onoranze (1. Medaglie e targhette - 2. Onoranze in vita - 3. Onoranze in morte - 4. Commemorazioni - 5. Monumenti. Vie e altre località intitolate al Carducci) - XII. Caricature". Dalla Prefazione: "Non occorrono molte parole a chiarire gli intendimenti e il piano del nostro volume. - L'importanza del documento grafico oggi non è più contestata da alcuno, nemmeno in quegli studi che per il loro carattere speculativo potevano sinora ritenersi meno bisognosi di sussidi iconografici. Cosicché noi pensiamo di aver fatto, non solamente atto di reverenza e di affetto all'Uomo e al Poeta, raccogliendo con cura pietosa le immagini di lui, dei suoi cari, dei luoghi dove visse, ma anche di aver portato un contributo non spregevole alla comprensione di quella grande anima, dello svolgimento del suo pensiero, della evoluzione dei suoi sentimenti, col ricostruire graficamente l'ambiente dov'egli pensò, amò, lavorò, assieme alle imagini delle cose e delle persone che maggiore influenza esercitarono su di lui. - Anche l'avere radunato le rappresentazioni dei luoghi e delle cose che ispirarono il Poeta e che ci studiammo di riprodurre in quella stessa forma, da quel punto stesso di vista, quali il Poeta le vide, ci è parso dovesse essere il miglior commento grafico ai carmi di lui. Molte volte il documento figurato è psicologicamente più istruttivo, più suggestivo di qualunque documento scritto. - Per queste ragioni, per assoluta necessità di cose, il nostro materiale è tutto documentario nel più stretto senso della parola. Per noi ha lavorato soltanto la macchina fotografica, e nessun artista con la sua personale interpretazione è intervenuto ad adulterare il documento originale che ci sembrava utile di riprodurre. Questo naturalmente non esclude che il nostro Albo non contenga anche delle opere d'arte, come ad esempio i ritratti ad olio e i busti del Carducci, o le sue caricature; ma gli uni e le altre sono appunto considerati come documenti e riprodotti da noi con l'assoluta fedeltà dei processi fotomeccanici: documenti che noi cercammo di raccogliere con scrupolosa oggettività, dalle immagini che narrano l'apoteosi nazionale di quel Grande alle più oltraggiose caricature ispirate dalla passione partigiana.": GIUSEPPE FUMAGALLI e FILIPPO SALVERAGLIO. [La fotoincisione riproduce un ritratto del Carducci, opera di Vico Viganò. Questo ritratto fu da lui ultimato la notte stessa che il Poeta si spegneva. Il rame originale misura cm 18x241. La serie iconografica dell''Albo' si apre con un ritratto del Carducci, riprodotto numerose volte nelle varie edizioni zanichelliane delle poesie e certo uno dei più famosi. Nell'albo questa fotografia è datata 1857: "ma l'indicazione non è esatta; e una lettera alla moglie datata "Firenze, 23 settembre 1861" testimonia veramente che quella fotografia fu fatta nel 1860.": ALBERTO DALLOLIO. "Quattrocentodiciassette zincotipie che illustrano la vita e le opere del Carducci; i ritratti di lui in tutte le età e in tutte le pose, la famiglia, gli amici, gli scolari; le case che abitò, i luoghi dove usava; documenti della vita politica, autografi, fac-simili di edizioni, medaglie. targhe, pergamene, busti con che l'hanno onorato; in fine luoghi monumenti città che la sua poesia cantava; ecco il materiale raccolto in questo bell'albo, stampato molto nitidamente, adornato parte a parte di sobrie notizie, e offerto al pubblico come un contributo alla comprensione di quella grande anima. Il libro si sfoglia come qualche cosa di religioso; e ad ora ad ora sulla traccia di un ritratto sbiadito, o pur poche righe di quella scrittura nervosa e fremente, sorge nel nostro spirito viva e indicibile la immagine di lui.": RENATO SERRA, «Romagna», anno VI. n. 6, maggio-giugno 1909.] Ristampa anastatica Zanichelli, 1980.