Vergilio nel Rinascimento italiano Fuori commercio
Vladimiro Zabughin

Vergilio nel Rinascimento italiano

Da Dante a Torquato Tasso (Fortuna - Studi - Imitazioni - Traduzioni e parodie - Iconografia). Volume I: "Il Trecento e il Quattrocento"

  • 1921
  • Note: In 8°. Volume primo, pp. XXIV-348 con 18 tavole f. t., 1921; Volume secondo, pp. XV-444, 1923. Dedica: "Remigio Sabbadini Magistro dilectissimo sacrum". Dalla Prefazione: "Questo libro nacque dal primo corso universitario che dettai a Roma nel 1912-13. Da allora vi ho sempre lavorato, con paziente diligenza (...). - Mentre vi lavoravo, il mondo fu flagellato dalla guerra e da immani sconvolgimenti sociali. Codesto studio, dedicato alla fortuna di un poeta antico, mite e vergineo, attraverso varie generazioni di una società vecchia, pacata, dignitosa e complimentosa, se ne risente. Mi convenne leggere le 'vergilianae quaestiones' dell'epistolario guariniano a Pietrogrado, mentre i comunisti russi bombardavano il Palazzo d'Inverno e studiare le risonanze classiche del 'Morgante' in pieno sfacelo della fronte russa, tra un Comando e l'altro, tra un'avanzata ed una fuga di 'tovaristsci'. - Ed il libro finì col diventare, anch'esso, alquanto rivoluzionario. - Non volli né innovare, né far l'originale per forza. Non è colpa mia se il mondo ha cambiato, se la guerra ha infranto i vetri di quella serra sovrariscaldata, o vogliam dire campana pneumatica, ove gli storici ufficiali, ordinari e togati della letteratura lavoravano per decenni. Ed oggi si lavora all'aria aperta. - Anzitutto la crisi generale della coltura ha abbattuto la tirannide grigia, muffosa e vischiosa della cosidetta storia letteraria in genere e del mondo retorico ad essa applicato in ispecie. Si comincia a capire, che nelle Facoltà filologiche d'Italia si fa un tremendo sciupio di letteratura, a tutto danno della Storia, ossia della umana civiltà. Si sente oramai, che la Storia del pensiero umano, basata sulla sola letteratura, o prevalentemente su essa letteratura, è una falsità, perché costei, ostello ospitale di formule fatte e di menzogne convenzionali, è sempre meno sincera della musica e delle arti plastiche, e va perciò studiata con costanti riferimenti a queste ultime. (...). - Guardata attraverso cotale prisma la storia letteraria del Rinascimento cambia totalmente aspetto, come Satana, mirato attraverso lo scudo cristallino della frezziana Minerva (...).": VLADIMIRO ZABUGHIN, Roma, 25 aprile 1921, giorno di S. Marco, patrono dell'Adriatico. Il secondo volume contiene: "1. I critici letterari; i critici d'arte - 2. I filologi - 3. Gli imitatori: Bucolica e Georgiche - 4. Imitatori: Eneide - 5. I 'toscani carmi'".